Ottavi Mundialido, Italia avanti con un pirotecnico 6-4

Il rigore dell'1-0 trasformato da Pavoni

Un’Italia dalle due facce riesce ad avere la meglio sull’Afghanistan nell’ottavo di finale del Mundialido disputato domenica 17 giugno alle 15:00 sul campo del Certosa. Punteggio finale 6-4 per gli azzurri, in una pioggia di gol che se avesse tenuto i ritmi iniziali sarebbe potuto essere anche più ampia, basti pensare che dopo 10’ si era già sul 3-1 e all’intervallo sul 4-3 per la squadra che può essere considerata di casa.

Schemi speculari per le due formazioni, entrambe su un 4-4-2 che solo raramente non è stato proposto al Mundialido, una delle poche a non utilizzarlo la favoritissima Capo Verde. Italia che si affida alla coppia d’attacco Pavoni-Pala, con Rabbai e Lisi sulle fasce. A centrocampo, capitan Nannarone a dettare i tempi della manovra. Dall’altra parte numeri non facilmente distinguibili per l’uso dei fratini – maglie su diverse gradazioni di blu per le contendenti – ma mr. Ruhollah Haidari schiera Hamed Haidari e Noori di punta, con il mobile Rahimi cursore di destra e Medhane centrale in mediana.

Raffica di gol Al 3’ Italia già in vantaggio, con Pavoni che si procura e realizza un calcio di rigore per un’entrataccia da parte di un difensore, ma la gioia degli uomini di Alessandro Cuomo dura pochi minuti. Punizione a due dentro l’area per un retropassaggio preso con le mani dal portiere Capuano, Haidari azzarda un pallonetto che non pare irresistibile, ma il portiere azzurro forse valuta male la traiettoria e la palla si infila lentamente sotto il sette, 1-1. A quel punto l’Afghanistan mostra il peggio del suo repertorio, con 2 minuti di follia che peseranno come un macigno sul risultato finale. Prima un’incomprensione tra difensore e portiere, con il primo che passa all’indietro mentre Dauoodzi è in uscita, sfera che rotola verso la rete e Pala può solo spingere dentro, evitando che sul tabellino risulti l’autorete. Dopo 1’ ancora Pala sfonda troppo facilmente sulla destra e con un preciso diagonale porta i suoi sul 3-1. Al 24’ è tripletta per il numero 14, al termine di un’azione ben orchestrata da Pavoni, in grado da solo di portare a spasso la retroguardia asiatica.

L'esultanza degli azzurri con la panchina a fine partita

Partita finita? No, perché dopo soli 2 minuti Azimi lascia partire una sassata da fuori area che l’incolpevole Capuano può solo osservare finire all’angolino alla sua sinistra. Al 30’ proteste degli afghani per un presunto fallo in area su Haidari, non sanzionato. Ma sul finire di tempo è Noori a riaprire del tutto la gara, con un preciso destro, che chiude la prima frazione sul 4-3.

Subito pareggio Secondo periodo che si apre col pareggio, ancora di Noori, che servito a centro area lascia partire un rasoterra, solo toccato da Capuano. È il gol del 4-4 che scatena i tifosi afghani sugli spalti. Potrebbe essere la mazzata per gli azzurri, paradossalmente è il contrario. All’8 ancora festival dell’orrore per la difesa asiatica, su un lancio lungo Pavoni si infila tra portiere e centrale anticipandoli e può depositare nella rete sguarnita. Italia che riprende in mano il pallino del gioco e sfiora il sesto gol con Cascini e Giuliano Cuomo, ma è questione di minuti. Al 23’ Pala vince il duello di forza con Hossaini sulla fascia destra e mette al centro dove Cascini indisturbato sigla il 6-4 finale. Succede poco fino al termine, Afghanistan che ci prova con grande cuore ma ormai è sfibrato e la seconda rimonta non avviene.

Approdo ai quarti di finale per la squadra di Alessandro Cuomo, dove ci sarà il Perù, una delle squadre considerate favorite alla vigilia e che sta confermando alti rendimenti, ieri vittorioso per ben 3-0 sul Congo grazie ad una tripletta di Sotelo. Per sconfiggere i sudamericani servirà di certo una concentrazione che duri tutto l’arco della partita. Italia che già contro il Giappone aveva fornito una prestazione da dr. Jekyll e mr. Hyde, passando da 3-0 a 3-4, salvo pareggiare nel finale. Le speranze saranno affidate a Pala e Pavoni, considerabili una delle migliori coppie d’attacco del torneo, grande intesa tra i due che abbinano buon fisico e corsa, mobili su tutto il fronte d’attacco. Afghanistan che esce a testa alta, pagando care le ingenuità del reparto arretrato, più frutto di episodi che di cattiva organizzazione difensiva. Bello invece il gioco espresso in fase offensiva, con una squadra di piccoletti che non hanno mai dato punti di riferimento.

Gabriele Santoro
(18 giugno 2012)