Il 16 dicembre presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati è stato presentato il Primo Rapporto dell’Osservatorio Associazione Carta di Roma. Notizie fuori dal ghetto restituisce dati, spunti, riflessioni derivanti dall’analisi delle notizie, nel 2012, relative ad immigrazione nella società, in particolare questioni demografiche, lavoro, economia e istruzione.
Ad introdurre i lavori è stata la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini che ha sottolineato la sua attenzione verso questo progetto, soprattutto in ragione del focus scelto, ovvero le donne migranti “la figura della donna che emigra è centrale nella riflessione sull’integrazione. Forse non ci facciamo caso, ma noi del cosiddetto nord del mondo, possiamo realizzarci in tanti modi anche grazie a donne straniere che badano ai nostri cari, rinunciando ai propri. Spesso tali donne, in patria, sono ritenute dai propri figli, dolorosamente non cresciuti, dei bancomat” ed aggiunge “bisogna ribadire con forza il coraggio di chi, con orgoglio e dignità si è costruito una vita spesso lontano dagli affetti”.
Antonio Russo, consigliere di presidenza ACLI e membro del direttivo Carta di Roma, evidenzia alcune peculiarità del rapporto “si tratta di un dossier che vuole essere leggero e di agile consultazione, non solo per gli addetti ai lavori, ma soprattutto per tutti coloro che siano interessati alla diffusione ed alla promozione di tematiche d’intercultura.” Come professionisti della comunicazione si ha quindi una responsabilità nel diffondere delle informazioni corrette e complete “altrimenti si rischia un’immigrazione rancorosa che può alimentare un razzismo di ritorno”. Il che rende sempre più chiaro come il linguaggio e la comunicazione siano fondamentali per l’affermazione di diritti e civiltà.
“Un pool di Università hanno lavorato in sinergia allo scopo di restituire alla collettività una ricerca completa e dettagliata” afferma Marina Belluati, membro del comitato esecutivo dell’Osservatorio Carta di Roma. Lo studio ha analizzato le notizie di prima pagina del 2012 evidenziando alcuni aspetti fondamentali “lo straniero diventa protagonista quando si tratta di eventi eccezionali, come gli sbarchi, inserendosi in un clima politico e culturale teso”. In particolare sono le donne ad essere poco rappresentate dai media, “ad esempio, quando si tratta di femminicidio le parole e l’atteggiamento se si tratta di una donna straniera cambiano”. In generale la figura femminile viene connotata come “straniera” quando si vuole aggiungere un tocco esotico, glamour, che faccia in qualche modo spettacolo, oppure quando si vuole identificare la cultura di provenienza come una realtà dalla quale affrancarsi “penso ad esempio ai casi di Ruby o Hina”.
Ribkha Sibathu, scrittrice, evidenzia un peggioramento negli atteggiamenti quotidiani verso i cittadini stranieri “e questo mi preoccupa perché vedo più razzismo di vent’anni fa” e sottolinea con forza “un investimento sugli stranieri è un investimento sociale”, e la soluzione, o quantomeno un tentativo, non è poi così lontana “bisogna dare uno spazio maggiore alla normalità nel quotidiano andando oltre le singole emergenze che fanno notizia ed agendo invece sulla realtà di tutti i giorni”. E Francesca Paci, giornalista de La Stampa prosegue nella medesima direzione affermando che “i problemi delle donne straniere sono i problemi di tutte le donne, senza alcuna distinzione di provenienza. Affrontare le problematiche in maniera settoriale rende solo più deboli, perseguire invece un obiettivo comune amplifica la portata e la diffusione ed avvicina alla soluzione”.
Lucia Ghebreghiorges, rappresentante della rete G2 e giornalista sottolinea l’esigenza di “andare oltre il mero raccontare storie dei singoli in occasione delle polemiche o degli sbarchi che vedono protagonisti, tristemente, gli stranieri. C’è la necessità di raccontare il realizzarsi quotidiano e le costanti difficoltà di vivere con solo un permesso di soggiorno in tasca”.
I passi avanti, nel mondo dell’informazione sono stati senz’altro fatti, come la possibilità per i giornalisti stranieri di diventare direttori di testata. Tuttavia, conclude Giovanni Maria Bellu, presidente dell’Associazione Carta di Roma “si potrebbe dire che basterebbe fare del buon giornalismo per far rispettare la Carta di Roma. Il tema dell’immigrazione è le problematiche di rappresentazione che lo riguardano è da intendersi, fisicamente, come un organismo fragile che rivela l’insalubrità dell’aria di un ambiente”. Oltre la scienza resta la necessità dell’attuazione della buona pratica nella realtà professionale quotidiana di ciascuno.
Piera Francesca Mastantuono
(18 dicembre 2013)
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