Piazza dei Sanniti è nel cuore di San Lorenzo a Roma, ed una volta giunta di fronte a quel palazzo ad angolo, oggi sede dell’ex cinema Palazzo, mi accoglie un marciapiede cosparso di fiocchi di carta bianca, che rendono la strada quasi candida. Avventurandosi al di là dell’ingresso si apre una grande sala, l’Arrigoni, all’interno della quale sono disposte sedie, divanetti, tavolini e quant’altro possa accogliere e ben disporre all’evento previsto alle 16 di un sabato invernale.
Infanzia alla ribalta-Ribalta la città, è a sostegno del progetto La Prima Scuola cui è dedicata l’intera giornata del 7 dicembre, pensata per i bambini e per il loro ruolo nell’odierna città, sempre di corsa e che li ascolta così poco. Dalle 16 alle 19 lo spazio è palcoscenico di un caffè partecipato, intendendolo come un’occasione per condividere esperienze e vissuti, tutti riguardanti i bambini, le iniziative mirate a coinvolgerli e i metodi volti ad abbattere le barriere che si frappongono tra le generazioni.
“Con la casa editrice-cooperativa Sensibili alle foglie stiamo portando avanti dei cantieri di ricerca di gruppo” spiega Carla Gueli “vale a dire che cerchiamo di realizzare, con un metodo di socio analisi narrativa, un vero e proprio racconto attraverso cui scoprirsi, per restituirlo poi alla collettività sotto forma di pubblicazione. Adesso stiamo trattando dei problemi di rapporti tra i singoli e le istituzioni scolastiche”. Carla è anche un’insegnante di scuola primaria, ed un qualcosa che sia partecipato e che coinvolga innanzitutto i genitori, in modo da renderli più attivi e sinergici con la scuola e gli insegnanti è fondamentale in un progetto educativo di ampio respiro.
All’inizio dell’incontro trova spazio la proiezione di un video che racconta il rapporto dei bambini con la città: “trattateci almeno come le vostre macchine, dateci spazio” reclama una giovane voce nel video, mentre un’insegnante rileva come il divieto del gioco a palla nei parchi sia stato quello considerato più inaccettabile dai piccoli cittadini.
Numerose le associazioni e le testimonianze che si sono susseguite nel pomeriggio, come quella delle “slurpers” come si definiscono gioiosamente loro stesse, ovvero la rete SLURP (società ludica urbana rete partecipata). Promuovono azioni che avvengono solitamente il 6 di ogni mese, un esempio? “Siamo le responsabili della nevicata che avete visto prima di entrare di fronte all’edificio!”. I bambini vogliono una città con gli alberi, lo spazio per ritrovarsi ed il tempo di qualcuno per attraversarla insieme. Bisogna dunque trovare il modo per avere una piazza e degli alberi da condividere, per ritrovarci.
Piera Francesca Mastantuono
(12 dicembre 2013)
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