Villa Leopardi: corsi di Italiano in biblioteca

P1070162La biblioteca di Villa Leopardi è in un angolo verde del quartiere Africano. Valicando le porte d’ingresso di quella che a prima vista appare come una casetta nel parco, si apre un ampio spazio: un banco per l’accoglienza e una grande sala lettura. Nascosta da un accesso defilato, al piano superiore dell’edificio si trova la sezione dedicata ai ragazzi: qui, gli scaffali pieni di libri colorati divisi per età fanno da cornice al lungo tavolo attorno al quale hanno luogo le lezioni di italiano di Sara Musa, solare docente di tre classi di italiano, di livello elementare, intermedio e avanzato.

Quando arrivo, con l’intenzione di seguire la lezione dall’esterno, Sara mi propone di sedermi attorno al tavolo con gli altri studenti: “stai con noi!”, dice. Accanto a me c’è Maria, chimica polacca, in Italia da alcuni anni; Estefania, che insieme a Susana studia scienze del mare e sarà a Roma per qualche mese per il programma Erasmus; David, calciatore argentino ventunenne che studia italiano “perché non capisco niente!”; Beatrice, psicologa romena che vive qui con il suo fidanzato italiano, e che quando non trova le parole per raccontarsi si arrabbia: “vorrei dirti di più, ma è difficile…”.  Si presenta anche Sara, giornalista “appassionata all’insegnamento dell’italiano e a questa bella classe”, nonché fondatrice del primo giornale online per bambini su piattaforma wordpress, Giacomino.it.

Nel giro di due minuti le prime fotocopie appaiono sul tavolo la classe viene catapultata a Bologna, la città delle tre t. Quasi tutti tra di loro sanno cosa sono i tortellini, e quasi tutti hanno sentito parlare delle torri; quanto alla terza t, quella più piccante, anche qui c’è chi ha pronta la risposta. Meglio non ripeterla a voce troppo alta, però, perché il piano di sopra è il regno dei bambini. Ogni tanto durante la lezione qualcuno di loro compare all’improvviso in compagnia dei genitori e resta a spulciare tra gli scaffali alla ricerca del libro perfetto, oggetto del suo prossimo prestito.

P1070156Imparare l’italiano in biblioteca in fondo vuol dire anche questo: correggere gli esercizi rispettando il silenzio di chi legge nella sala accanto. Vuol dire accettare lo stupore dei lettori che, con la scusa di passare da una sala all’altra, restano in piedi ad osservare la lavagna e a sbirciare i quaderni. Ma soprattutto, vuol dire suscitare la curiosità dei bambini, che tra un fumetto e un libro di racconti si fermano di tanto in tanto ad ascoltare quello che succede nel mondo degli adulti.

“L’anno scorso la biblioteca organizzava corsi per adolescenti, con un orientamento specifico su certe materie” racconta Sara, “quest’anno i corsi sono aperti a tutti, e le classi sono molto varie”. Le piace insegnare e si vede; come si vede che piace ai suoi studenti. Ha un sorriso aperto che  coinvolge, al punto che la classe si lascia prendere per mano e condurre volentieri tra gli esercizi e le letture. Stupisce – o forse no – la straordinaria collaborazione che c’è tra gli studenti: quando Lik, studentessa cinese, arriva in ritardo durante la pausa, Beatrice si affretta a spiegarle gli esercizi, in modo che non resti indietro.

Scorre veloce, la lezione, ricordando Umberto Eco attraverso il film tratto dal più noto dei suoi romanzi, che ha per protagonista uno Sean Connery che unisce gli animi (e i gusti) delle studentesse. Si spiega poi la forma impersonale con ascolti mirati che raccontano storie di treni, controllori e biglietti non timbrati, si imparano i plurali correggendosi a vicenda: “non si dice diti, si dice dita!”. Si ride tanto, anche quando Beatrice cerca di spiegarsi in inglese e Sara sorridendo le dice “eh no, non capisco”, o quando le due spagnole aggirano gli ostacoli dell’italiano con traduzioni estemporanee nella propria lingua madre, rapidamente seguite da un escùsa! rivolto all’inflessibile docente.

P1070152E’ parlando con Sara che emerge quel che già si poteva facilmente immaginare. Dietro questa classe così unita c’è un progetto vero e proprio: “voglio che si sentano un gruppo”, spiega. Molti di loro la seguono anche nelle lezioni che tiene a San Saturnino, e incontrandosi tre volte a settimana ormai stanno imparando a conoscersi bene: “ho intenzione di organizzare anche delle uscite”, dice. Due settimane fa in biblioteca ha organizzato una cena multietnica, dove ogni studente ha portato un testo descrittivo di una ricetta tipica del suo paese e ha cucinato un piatto: “David, per esempio, ha preparato le empanadas”, racconta. Il corso di lingua, in fondo, è spesso per chi viene a vivere in una città straniera il primo veicolo di conoscenza del resto del mondo. È qui che si ha modo di creare una rete di conoscenze con cui condividere anche il proprio tempo libero e – perché no – liberarsi dalle paure trovando nuovi punti di riferimento. L’esperienza dell’apprendimento linguistico diventa solo il primo passo per qualcosa di più.

A testimonianza che l’amicizia passa anche dalla conoscenza della lingua.

Veronica Adriani

(12 dicembre 2013)

Biblioteca Comunale Villa Leopardi, via Makallè (entrata nel parco)

Orario corsi di Italiano L2:

Livello elementare: lun 13-15 / ven 17-19

Livello intermedio: mer / ven 11-13

Livello avanzato: lun 10:30 – 12:30

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