“Sono fiero aver rappresentato la Romania ad un evento unico e memorabile in Italia come la canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II”, ha esordito Bogdan Stanoevici, Ministro delegato per i romeni nel mondo, nell’incontro con i rappresentanti delle associazioni il 26 aprile all’Accademia di Romania, durante la sua prima visita ufficiale a Roma. Nella Sala conferenze, il nuovo ministro della diaspora rumena ha dato subito la parola alle associazioni.
Fra i problemi sollevati la cattiva gestione delle risorse stanziate dal governo per la promozione del paese e servite a soddisfare interessi privati. “Non sarà sovvenzionato nessun progetto sostenuto da pressioni politiche”, ha promesso il ministro. “Sarà nominata una commissione per monitorare come vengono spesi i finanziamenti concessi. Purtroppo, visto l’elevato numero di progetti presentati non tutti potranno essere sostenuti dal governo. Hanno priorità quelli che includono l’insegnamento della lingua romena ai bambini, troppo spesso avviene che quando i figli tornano in patria a trascorrere le vacanze dai nonni non riescano a comunicare”. C’è anche chi ha manifestato il desiderio di poter leggere libri e vedere film in rumeno per preservare il legame e la diffusione con la cultura d’origine.
Altra problematica sollevata è quella relativa alla mancata ricezione di sanzioni o documenti rilevanti che non vengono inviati agli indirizzi italiani bensì a quelli rumeni con il rischio di andare perduti e comportare sanzioni.
“La conoscenza della lingua del paese ospitante è fondamentale affinchè i rumeni sappiano rivendicare i loro diritti ma anche rispettare i doveri. Parlare bene l’italiano è un modo per garantirsi pari diritti”, ha dichiarato Bogdan Stanoevici, presentando le problematiche che incontrano i concittadini della diaspora, legate al lavoro, alla scuola e alle tasse. “Stiamo lavorando alla costruzione di una piattaforma per l’assistenza giuridica che riteniamo strumento prioritario per la diaspora rumena. L’idea è di creare un numero verde, una mail e una chat da interrogare per ottenere risposte alle diverse problematiche”.
“La chiesa ortodossa è un ponte importante tra noi e la diaspora, fornisce alle persone la possibilità di aprirsi, di esprimere le difficoltà”.
“I romeni sono importanti per l’Italia, come l’Italia è importante per loro”, aggiunge il ministro e lancia il messaggio a tutti suoi conpaesani di collaborare, essere uniti per realizzare qualcosa di utile per i figli e nipoti.
Ma la problematica che forse sta più a cuore a Bogdan Stanoevici è il rientro in patria dei rumeni della diaspora. “Sono in preparazione programmini per sostenere i concittadini che vogliano investire nel paese d’origine i soldi guadagnati con grandi sacrifici all’estero: mille euro investiti in Romania possono fruttare molto di più che in Italia. Va incoraggiato il rientro dei giovani e il loro inserimento nei settori economico e amministrativo affinchè portino il contributo maturato nell’esperienza all’estero”. E Stanoevici conclude illustrando fiero un’ennesima proposta questa volta fatta al ministero della salute “dare la posibilità di un controllo medico gratuito a tutti quelli che tornano nel loro paese”.
Raisa Ambros
(30 aprile 2014)
Foto: Visinel Bustean
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