
Raggiungere le badanti rumene e moldave sul posto di lavoro, portare l’informazione a casa di coloro che lavorano talmente tanto da non poter imparare bene l’italiano, aiutare le due comunità ad integrarsi meglio in Italia, con questi propositi era nata l’idea che oggi è una realtà: il 2 giugno, la sezione in rumeno del giornale www.piuculture.it ha festeggiato il suo primo anno di vita.
Solo un anno fa, durante la festa di Romit tv al Teatro Tendastrisce, davanti a oltre quattro mila persone, Paola Piva, allora presidente di Piuculture, lanciava la nuova sezione e un appello “cercasi volontari traduttori”. Un annuncio che nella confusione della festa non ha avuto particolare effetto, reazione opposta si è ottenuta quando abbiamo lanciato la richiesta sui social network, un l’invito alla collaborazione volontaria in cambio di un attestato dopo un numero elevato di articoli e crediti universitari per gli studenti. Hanno risposto tantissime persone moldave e romene, giovani e meno giovani, studenti o badanti, intellettuali e non, tutte sono state messe alla prova.
Alcune si sono rese conto della difficoltà della traduzione e hanno abbandonato rammaricate, altre hanno desistito dopo i primi articoli perchè mancava la soddisfazione economica, altre ancora hanno dovuto abbandonare per mancanza di tempo. Dopo un anno di lavoro con un risultato di circa 100 articoli, la squadra di traduttori dall’italiano al rumeno si è consolidata, i lettori romeni sono contenti di poter leggere le storie dei loro connazionali su un giornale italiano, nella loro lingua.

“La collaborazione con Piuculture è utile e gradevole perché mi dà la possibilità di adoperare la lingua materna mettendomi continuamente alla prova: mi fa capire che non usandola rischio di dimenticarla. Le traduzioni mi gratificano come traduttrice, ma arricchiscono anche i lettori della sezione rumena, visto che le informazioni contenute negli articoli riguardano le novità della legislazione italiana e non solo”. Vasilica Abaloaei è una delle collaboratrici storiche, presente dall’inizio nella squadra, ha visto la proposta come uno sbocco professionale. Dopo anni di lavori umili che l’hanno fatta crescere e dopo l’attesa lunga due anni per vedersi convalidato il diploma di maturità romeno, ha raggiunto i suoi primi traguardi: laurearsi in lingue straniere, francese e spagnolo, finire il master in Traduzione e Interpretariato e attualmente seguire i corsi della laurea magistrale di Lingue Moderne per la Comunicazione Internazionale. Lo studio delle lingue l’ha aiutata a capire che siamo più simili di quanto non pensasse e a guardare il multiculturalismo dal punto di vista di quello che unisce di più: la lingua che parliamo.

Piuculture ha una redazione affiatata, una raccolta inedita di articoli dedicati all’integrazione, oltre 2 milioni di romeni e moldavi in Italia che parlano la stessa lingua e un tesoro di informazioni da offrire su cittadinanza, lavoro, salute, scuola, sport, religione, cultura. Essendo l’unica redattrice di lingua romena/moldava ho avuto la responsabilità di coordinare la sezione, il grosso del lavoro si svolge online: scegliere i testi del giornale Piuculture utili per la comunità romena, mandare gli articoli ai traduttori, fissare delle scadenze, capire se la persona è adatta per tradurre quel tipo di testo, ricevere la traduzione, verificare, correggere, scrivere le osservazioni per migliorare il testo, pubblicare o farsi aiutare dai colleghi italiani per mettere l’articolo online.
Ogni redattore ha uno stile suo: una delle traduttrici mi mandava sempre la traduzione più carica, più letteraria, immaginava come avrebbe scritto lei l’articolo e lo traduceva. Non è stato semplice spiegare che il testo doveva essere uguale e il significato lo stesso. Infinite verifiche: vedere come si dice, come si scrive, come si dovrebbe tradurre una frase, una parola. La traduzione è un lavoro molto personale: è passare il testo, l’informazione, l’energia, lo spirito nel proprio filtro che dipende dalla cultura, dal vocabolario, dalla mentalità, dal punto di vista e dallo stato d’animo del momento. E’ molto difficile trovarsi in armonia con l’autore e trasmettere esattamente quello che vuole dire.

“Non ne posso più di articoli scritti da questo redattore, datemi altri testi!”, questo è stato il grido di Marin Hemei, studente del III anno alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Gli è capitato di tradurre più articoli di un autore che usava delle frasi complesse e delle espressioni di gergo, uno stile che non gli era affine. Preferiva dei lavori che parlavano di legislazione, diritti e sport. “Per me è stata una provocazione e ho preso con l’entusiasmo la possibilità di tradurre per Piuculture: fino allora non avevo tradotto niente di “ufficiale” che fosse pubblicato su un giornale. Non è facile tradurre, e lo è ancora meno quando devi passare da una lingua che parli ogni giorno alla lingua materna, nella quale hai imparato a esprimere le prime idee. Non solo non voglio perdere una virgola dell’articolo, ma mi piacerebbe trasmettere tutto, anche le emozioni che si intuiscono tra le righe. Sono grato alla redazione Piuculture per l’occasione data: con ogni articolo tradotto mi dimostra quanto è dolce e bella la lingua romena”.

“La vita è una lingua straniera; non tutte le persone riescono a pronunciarla bene”, Luminita Butuc cita lo scrittore e giornalista Christopher Morley nel presentarsi. Lei è arrivata a Piuculture tramite l’annuncio Facebook e poi ha costituito un gruppo di traduttori di Torino trovando dei volontari all’università, tra i colleghi. Luminita è una grande organizzatrice e si è proposta di coordinare il gruppo piemontese. “La collaborazione con Piuculture non è facile, ma mi gratifica a livello umano – anche se è un’attività di volontariato – perchè lo scopo è tradurre in rumeno la visione italiana di molte culture e l’obiettivo è l’integrazione e la convivenza in una repubblica multietnica”.

“L’unica difficoltà come traduttore è di ordine interculturale. Alcuni termini o frasi sono intraducibili dall’italiano e perciò vanno adattati. Gli articoli pubblicati contengono vari tipi di informazione che permettono ai rumeni e ai moldavi di capire meglio la cultura e i costumi italiani e ciò serve ovviamente a una migliore integrazione”, racconta Dan Popa, rumeno che vive a Modena, si è rivolto a me per altre collaborazioni e io gli ho proposto Piuculture. Un idealista e un sognatore incurabile. A 53 anni vorrebbe cambiare il mondo e dare un senso alla sua vita. La psicologia umana lo affascina ed è un osservatore insaziabile. Non ha ambizioni personali, ma lotta contro ogni tipo di ingiustizia, sopratutto quelle che affliggono i più deboli, perciò ha scelto come arma la politica, ma senza scendere in campo. “Per una migliore traduzione, suggerisco ai nuovi possibili volontari di sfruttare al massimo l’internet per capire meglio ciò che si intende tradurre e di adattare il testo nel miglior modo possibile, così che i lettori pensino che l’articolo sia stato scritto direttamente in rumeno”.

“Le traduzioni che faccio riguardano diversi temi che possono essere di gran utilità per molti romeni e moldavi che vivono in Italia. A me servono a mantenere “viva” la mia lingua materna, il romeno. Vivo da tantissimi anni in Italia, praticamente da tutta la vita, e in casi come questi succede di essere più fluenti in italiano, ma la traduzione degli articoli mi consente di arricchire costantemente anche il mio lessico in romeno. A volte, mi affido a un buon dizionario monolingue e bilingue ma, soprattutto, cerco di consultarmi anche con i miei colleghi”, dice Larisa Stoica, studia lingue straniere a Torino.
Larisa mi aveva chiesto se conoscevo un modo per tradurre in spagnolo e le ho proposto di farlo in rumeno per Piuculture. Impara velocemente e segue i miei consigli per migliorarsi. “È gratificante sapere che stai traducendo qualcosa che potrà rivelarsi utile per molte persone che, forse, non hanno altro mezzo di informazione se non l’articolo che tu hai appena tradotto. La soddisfazione è anche di vedere pubblicato online l’articolo. La traduzione richiede molta disciplina e serietà, ma con il giusto impegno e con una buona conoscenza di entrambe le lingue, italiano e rumeno, si possano ottenere buoni risultati”.
La redazione Piuculture ringrazia tutti i collaboratori volontari della sezione rumena per l’impegno e la generosità di offrire tempo, sapere e energia volontariamente per aiutare la loro comunità.
Raisa Ambros
(04 giugno 2014)
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