Scuole aperte: quali sono le priorità?

Scuole aperteScuole aperte è il nome dell’incontro pubblico che si è svolto il 31 marzo presso la sede dello Scout Center, a cui hanno preso parte personalità istituzionali, rappresentanti delle istituzioni scolastiche e dei comitati dei genitori degli studenti.

Il dibattito, moderato da Fausto Davoli – presidente del neonato comitato dell’Istituto comprensivo “Fratelli Bandiera”, ha rappresentato l’occasione per condividere esperienze e buone pratiche tra i presenti, nell’ottica di una partecipazione sempre più attiva dei genitori alla vita della scuola. Nel corso dell’incontro, sono state affrontate diverse tematiche che vanno dall’esigenza di creare sinergie tra i diversi comitati che fino a questo momento hanno agito in maniera autonoma tra loro fino alle relazioni con i dirigenti scolastici ed i consigli d’Istituto. Inoltre, è emersa l’esigenza di garantire una certa continuità d’azione a queste nuove realtà composte dai genitori degli studenti, i cui membri cambiano continuamente nel corso degli anni.

Valentina Grippo – vicepresidente della Commissione Scuola di Roma capitale – ha illustrato alla platea i principali punti di una proposta di delibera che auspica la possibilità di realizzare una serie di interventi di piccola manutenzione ordinaria nelle scuole grazie al contributo gratuito di associazioni e di gruppi di cittadini. Nel documento redatto dalla commissione scuola, viene esplicitata l’idea di attivare un albo dei volontari che potranno occuparsi di una serie di attività, la cui copertura assicurativa sarà a carico del comune, tra cui rientrano: “la tinteggiatura di pareti interne, la riparazione di infissi e serramenti interni, la sostituzione di apparecchi di illuminazione, di componenti idrauliche ed impianti idrosanitari, il taglio dell’erba e la valorizzazione dei cortili interni”.

“I genitori spesso mi domandano come mai la scuola pubblica chieda il loro aiuto, in aggiunta alle tasse che sono tenuti a versare allo stato. Si tratta di una domanda legittima, ma in questo momento è necessario fare uno sforzo collettivo per ottenere dei risultati immediati perché l’intervento degli amministratori è purtroppo subordinato ad una serie di vincoli di bilancio e cavilli burocratici che rallentano la nostra azione” ha commentato a questo proposito Andrea Alemanni, il presidente della commissione Cultura, Scuola e Sport del Municipio II.

Il problema della carenza delle risorse destinate all’istruzione, è stato messo in evidenza dall’Annuario statistico pubblicato dall’Istat. Secondo questo studio, fra tutti gli Stati europei membri dell’Ocse, l’Italia è stata la nazione che ha investito meno in questo settore nel 2014. La spesa pubblica per la scuola in Italia si è attestata intorno al 4,6% del Prodotto interno lordo. Un risultato deludente se viene confrontato con quello registrato da altri paesi, come il Regno Unito, la Francia, il Belgio e l’Olanda che hanno superato tutti il 6%. I dati in esame si riferiscono a tutti i livelli del ciclo d’istruzione, considerando sia le spese dirette dello Stato per le strutture scolastiche pubbliche che i sussidi offerti alle famiglie.

Secondo Alemanni, una possibile soluzione per garantire degli introiti alle scuole pubbliche sarebbe quella di mettere a disposizione i locali scolastici (palestre, aule di musica, ecc.) alle associazioni, in orario extracurriculare. Se ciò venisse fatto tramite bando pubblico, ad avvantaggiarsene sarebbero anche i cittadini: “L’ente che si aggiudica il bando” – commenta il consigliere municipale – “deve garantire ai propri utenti quote di iscrizione in linea con le tariffe comunali permettendo così a tutti di poter usufruire di un servizio a basso costo”.

Tante le proposte che sono state avanzate nell’ambito di questo primo incontro pubblico dedicato alla scuola che ha sicuramente gettato le basi per una fruttuosa collaborazione tra l’amministrazione comunale, i comitati dei genitori degli studenti ed i rappresentanti delle strutture scolastiche.

Ambra Di Chio(8 aprile 2015)

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