Al Centro estivo di Piuculture si impara giocando

La mattina si comincia cantando.
La mattina si comincia cantando.

Piuculture? La terza porta a sinistra, prego,” spiega gentilmente la signora alla portineria della scuola Principessa Mafalda  in via Lovanio. Ad un visitatore ignoto in realtà basterebbe seguire le voci dei bambini e le risate che si stendono lungo il corridorio.

Sono le nove passate e in una delle aule al pianoterra sta per cominciare un’altra mattinata del Centro estivo organizzato dall’Associazione Piuculture. “Quest’anno abbiamo circa venti ragazzi di tanti paesi del mondo – Filipine, Azerbaigian, Tunisia, Peru, India, Sri Lanka, Stati Uniti – tra cui alcuni appena arrivati in Italia,” racconta così la seconda edizione del Centro la sua coordinatrice Antonella Trezzani.

L’obiettivo del  centro che dura dal 15 giugno fino a metà luglio, è uguale a due anni fa,  non si tratta solo di migliorare l’italiano, ma anche attraverso il gioco e i laboratori imparare a stare in gruppo senza guardare alla provenienza, o meglio “imparare a stare insieme nella diversità.” La novità di quest’anno, spiega la coordinatrice, è il laboratorio d’italiano dedicato a quelli che vogliono sfruttare i mesi estivi per apprendere la lingua.3

Mentre al primo piano sta andando avanti la lezione d’italiano, una quindicina dei bambini più piccoli segue il laboratorio teatrale. Stamattina diventano dei narratori che hanno il compito di raccontare la storia dell’inizio del mondo. “Ognuno di voi, se vuole, racconta una piccola parte della storia,” spiega il maestro Matteo che per alcuni giorni viene a fare gli esercizi teatrali. Le mani si alzano e i bambini si alternano davanti al registratore – ognuno a fare il suo pezzo. Uno degli ultimi è Samir, un ragazzino ucraino arrivato da poco che nonostante il suo italiano ancora incerto, canta a memoria una canzone italiana e coglie gli applausi dei suoi nuovi amici. “Lo coinvolgono sempre,” racconta Eleonora, una delle volontarie del Centro. “All’inizio, cercando di interagire, gli parlavano anche in inglese, oggi gli insegnano l’italiano e cercano di aiutarlo,” aggiunge. I bambini, secondo lei, si sono integrati subito, si sostengono a vicenda e nonostante le differenza di età, che va dai sei fino a undici anni, non hanno creato i gruppi diversificati.

Via tutti in cortile!
Via tutti in cortile!

A fine giugno il sole è già forte e a mezzogiorno si va in cortile. Mentre la maggior parte dei maschietti gioca a calcio, Amanda, una bambina di sette anni originaria dello Sri Lanka, dalle foglie prepara l’insalata. “Mi piacciono le cose che facciamo qui,” racconta in italiano perfetto la bambina che in Italia vive con i genitori e il fratello maggiore. Lo Sri Lanka le piace, dice, anche perché là vive tutta la sua famiglia e a lei non piace giocare da sola.
“Torni ancora?,” chiedono i bambini quando arriva l’ora di salutarci. Come no! Piuculture ritornerà a raccontare il Centro estivo anche nelle prossime settimane. Perché anche qui, tra i bambini, ogni giorno c’è un mondo diverso da scoprire.

Facciamo la foto? "Siiiiiiiiiii!"
Facciamo la foto? “Siiiiiiiiiii!”

( 1.Continua…)

Petra Barteková
(29 giugno 2015)

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