#PiuPerTe: Albania da mare

Albania, la Riviera, Porto Palermo
Albania, la Riviera, Porto Palermo

Così vicina, così ignota, l’Albania a meno di 90 miglia dalla costa italiana non è ancora una meta per il turismo italiano e internazionale malgrado la sua costa, la Riviera, non abbia nulla da invidiare alla corniche francese o alla costiera amalfitana, che ricorda come profili.Le alte, brulle montagne si inabissano nelle acque, cristalline a riva, e poi, via via più blu.Testimonianze di storia millenaria emergono tra i palazzi di Durazzo, nelle campagne di Apollonia, sulle rive del lago di Butrinto e in infiniti altri siti sparsi per il paese. Non si tratta di flebili tracce, ma del più ampio anfiteatro dei Balcani risalente al II secolo, comparso tra le radici di una pianta di fico solo nel 1966, diverse case nel pieno centro di Durazzo sono state abbattute per portarlo alla luce.

Butrinto mosaico del battistero
Butrinto mosaico del battistero

Le rovine di Butrinto, al confine con la Grecia, testimoniano che la città fu abitata fin dal X secolo a.C., nel 44 a.C. diventò una colonia romana con Cesare ma ebbe maggiore sviluppo soprattutto all’epoca di Augusto. Distrutta da un terremoto nel III secolo acquistò nuovo splendore nel VI secolo divenendo vescovado, a quel tempo risalgono la cattedrale, il battistero con il magnifico pavimento di mosaico sui toni del rosso e del nero solitamente protetto da uno strato di sabbia e visibile solo se avete occasione di “visitare le rovine con Lord Rothschild” spiega sorridendo una giovane guida ”che nel 1993 ha realizzato una fondazione  per preservare e valorizzare il sito archeologico”.E ancora chiese, in parte diroccate, affrescate o già custodi di antiche icone, sparse nei luoghi più remoti, o moschee disseminate un po’ ovunque. Entrambi questi edifici religiosi hanno forse il massimo tasso di concentrazione a Berati, bell’esempio di città ottomana, fra le più antiche dell’Albania, con le case bianche arrampicate sulla collina della cittadella, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco analogamente a Gjirokastra patria di Ismail Kasare il più celebre scrittore albanese. La città prende il nome di “fortezza d’argento” dal castello che domina gli edifici ottocenteschi che la caratterizzano. Altre piccole fortezze geometriche realizzate da Alì Pashà sono disseminate sul territorio a partire da quella nella baia incontaminata di Porto Palermo.E, last but not least, Tirana, una città piena di giovani, vivace, non solo nei colori usati per dipingere le facciate dei palazzoni cupi dei tempi del comunismo

Albania tramonto sulla Riviera
Albania tramonto sulla Riviera

Un popolo giovane, che supera i 3milioni e mezzo, gentile, disponibile con i turisti, in particolare con gli italiani con i quali comunica con facilità perchè molti parlano bene la nostra lingua. Sono lontani i tempi dello sbarco dal Vlora, oggi in Italia gli albanesi sono quasi mezzo milione, la seconda comunità straniera presente nel nostro paese, vivono soprattutto in Lombardia, Lazio e Toscana. Le città che ospitano le comunità più numerose sono Roma e Genova con oltre 6mila500 presenze.

Sedersi a tavola in Albania è un vero piacere: branzini, orate, gamberi, calamari e per i “carnivori”, maiale, capra e pecora saranno il piatto forte e genuino accompagnato sempre da abbondanti insalate di pomodori, cipolle, peperoni, cetrioli, olive e dalle patate fritte che meritano un discorso a parte. Tagliate a mano, a bastoncini o a sfoglie, non deludono mai. Il tutto pagato a prezzi assolutamente competitivi: il costo di una serata in pizzeria.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: troppo, troppo cemento, troppe discariche a cielo aperto, veniali le citatissime buche lungo le strade, meno l’improvviso passaggio dall’asfalto alla terra battuta, ancor meno la corruzione con la quale il turista non entra in contatto, ma della quale come italiani non possiamo certo parlare, mentre tutti gli albanesi interpellati parlano di uno scarso rispetto delle regole, delle leggi, a partire da quelle della strada.

Chi apprezzi le vacanze anni ’60, abbia la possibilità di evitare il mese di agosto e sia indulgente nei confronti di una edilizia  discutibile, incompiuta, troverà nell’Albania un paese da amare.

Rocco Ricciardelli

(24 agosto 2015)

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