“Veni, vidi, vici” è stata la frase con la quale Giulio Cesare sancì la vittoria nel Ponto su Farnace II, nel 47 a.C. Ed oggi, a Roma, è su quel “vici” finale che Jalila Dobere si concentra con caparbietà.
Ha scelto con decisione il suo percorso accademico e professionale ed ha conseguito importanti vittorie. La prima è stata raggiunta: laurea in scienze politiche e relazioni internazionali presso La Sapienza. La successiva sarà un master in relazioni internazionali nella stessa università.
Conquista dopo conquista Jalila vorrebbe essere la prima donna a diventare segretario delle Nazioni Unite: “la diplomazia e l’ONU sono il mio sogno perché credo fermamente che la risoluzione dei problemi attraverso la diplomazia eviti il propagarsi di conflitti armati”. Ed aggiunge “mi concentrerei in particolare su interventi pratici in materia di immigrazione o fame nel mondo, sono questioni di rilevanza globale e meritano delle azioni più incisive”.
Con mamma marocchina e papà ghanese, la multiculturalità è di casa, “le origini straniere mi hanno permesso di avere una capacità di comprensione più estesa” prosegue “e credo che la diversità renda migliori e più coscienti di sè perché ci permette di conoscere punti di vista diversi dal nostro ed allargare così i nostri orizzonti”.
Jalila è arrivata in Italia all’età di tre anni e crescendo ha reso sua anche questa terra. Tra le passioni che la contraddistinguono c’è quella per il giornalismo “ma ben fatto! Innanzitutto la grammatica e l’italiano per un buon articolo”. Questa curiosità l’ha condotta ad Infomigranti, il laboratorio di giornalismo di Piuculture che ha rappresentato un’occasione di crescita in un contesto multiculturale, “decisamente stimolante”.
La scelta di far parte di un’organizzazione internazionale l’hanno spronata a fare volontariato con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) e l’OXFAM (confederazione internazionali specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo) e a partecipare a diversi MUN (simulazioni delle Nazioni Unite) come delegato ambasciatore e poi come giornalista.
Kofi Annan, primo segretario ghanese delle Nazioni Unite, è la sua ispirazione e aspirazione professionale “vorrei studiare anch’io al Graduate institute di Ginevra, in Svizzera, perchè qui pongono un’attenzione particolare sull’interconnessione fra relazioni internazionali e sviluppo economico”, ovvero alcuni tra i suoi maggiori interessi.
A livello politico stima il presidente degli Stati Uniti Barack Obama “anche perchè ha cercato d’infondere una certa positività in un periodo in cui, dopo la presidenza Bush, la fobia per l’altro e il diverso erano ai massimi livelli“.
Jalila ha ben chiaro come i sacrifici fatti e da fare per la sua carriera internazionale siano moltissimi, ma la determinazione e chiarezza delle sue ambizioni sono dei punti di forza per arrivare dritta alle Nazioni Unite.
Henrry Jonathan Meza Canal
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