Voglia di conoscere una nuova cultura, quella cinese, e di approfondire le proprie conoscenze nello sport più praticato nel paese asiatico: il badminton. Sono stati questi gli ingredienti perfetti per partecipare al Xinshi Badminton Cup, la prima edizione del torneo promozionale di badminton organizzato da Associna, associazione seconde generazioni cinesi in Italia, CSSUI, Unione degli Studenti e Studiosi Cinesi in Italia e FIBA, Federazione Italiana Badminton, che si è tenuta il 29 di novembre presso il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma.Racchetta in mano e giocatori in campo. Ma, in cosa consiste il badminton? Bisogna sapere che la caratteristica principale che distingue questo sport da tutti gli altri che implicano l’uso della racchetta è la pallina, che in questo caso è piumata (volano). La sfida può avvenire in modo singolo, doppio maschile o femminile e doppio misto e si svolge in tre set da 21 punti, anche se, al Xinshi Badminton Cup, per mancanza di tempo, saranno da 11 punti. L’area di gioco è rettangolare divisa da una rete e l’obiettivo è segnare punti mandando il volano sopra la rete nella metà campo opposta facendolo cadere a terra senza che l’avversario riesca a prenderlo e a rimandarlo indietro.“Questa sera scenderanno in campo 60 squadre di ragazzi, 40 maschi e 20 femmine. Si tratta soprattutto di ragazzi cinesi che studiano a Roma, ma anche cinesi di seconda generazione. Fra i partecipanti ci sono anche due italiani e un coreano. Purtroppo il badminton in Italia ha una partecipazione ridotta in confronto a quanto avviene in Cina ma anche rispetto ai numeri delle diverse nazioni europee”, spiega Claudio Morino, presidente Lazio Badminton.Infatti, uno degli obbiettivi di questo evento, è allargare la platea di giocatori e fare uno scambio non solo sportivo ma anche culturale fra i ragazzi amanti di questa disciplina. A spiegarlo è Dixi Yang, avvocato e responsabile del gruppo giovanile Comitato di rappresentanza cinese in Italia: “Ci sono tanti ragazzi che in Cina praticavano spesso il badminton, poi una volta arrivati in Italia, si trovano in difficoltà per continuare a giocare; infatti, il numero d’impianti a Roma è molto ridotto e conoscono poche persone con le quali praticare questo sport. Abbiamo pensato che questo evento potesse essere una bella opportunità nella quale poter fare nuove conoscenze e condividere la stessa passione”.Sugli spalti invece troviamo Wang, un ragazzo di 28 anni che lavora all’ufficio culturale dell’ambasciata cinese di Roma. Poco prima del fischio d’inizio del torneo, il giovane, inizia a riscaldarsi e con tono emozionato ci spiega che è la prima volta che partecipa ad un campionato di badminton in Italia. “Quando stavo in Cina giocavo ogni giorno ma da quando mi sono trasferito a Roma per lavoro, ormai cinque anni fa, non ho più tempo libero. La passione per il badminton viene dalle radici della mia famiglia, mio padre gioca mattina e sera ogni giorno. Questo sport fa parte della vita quotidiana e della cultura cinese e grazie ad eventi come questi è più facile trovare amici”, conclude.Accanto a lui c’è Xie, la sua fidanzata, che da quando ha conosciuto Wang ha un nuovo hobby: “Sono venuta a Roma per studiare storia dell’arte e, da circa un anno, il badminton è diventato una passione per me”, spiega mentre fa uno scambio con il suo ragazzo.E fra un colpo e l’altro, una schiacciata e il fischio finale, si conclude una giornata di divertimento, di nuove amicizie e piena di voglia di avvicinarsi a una cultura millenaria e ricca di storia grazie allo sport.
Cristina Diaz Gomez(2 Dicembre 2015)
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