E’ dal lontano ’91, quando è nato, che il Dossier statistico sull’immigrazione cerca di rendere dati importanti, come quelli che riguardano i fenomeni migratori, accessibili, ad un pubblico che vada “al di là dei soli addetti ai lavori”, come ci dice Franco Pittau, coordinatore del progetto.
Da quest’anno l’Idos sembra essere riuscito davvero nell’intento: sarà infatti possibile scaricare liberamente dal sito, www.dossierimmigrazione.it, le due pagine della sintesi del Dossier in 12 lingue diverse (albanese, arabo, cinese, francese, inglese, polacco, portoghese, romeno, spagnolo, tedesco e urdu), grazie alla collaborazione di traduttori esperti, provenienti dalle comunità stesse.
L’utilità di questa iniziativa appare indubbia, per un’azione che sia davvero “sugli immigrati, per gli immigrati” come afferma Ejaz Amad, traduttore per l’urdu.
Finora infatti il Dossier era stato disponibile nelle principali lingue come l’inglese, lo spagnolo, l’arabo, il tedesco e il francese ma continuava a tenere fuori, di fatto, una gran fetta della popolazione immigrata. Il ricorso alle lingue madri delle comunità più numerose nel nostro Paese non è, dunque, solo una questione di rispetto, ma un atto di inclusione che permette a tutti i diretti interessati, la comunità ospitante e quella ospitata, di avere una chiara comprensione del fenomeno migratorio e delle sue cifre.
Le risposte all’iniziativa sono state positive e hanno dato avvio a confronti all’interno delle varie comunità non solo in Italia ma anche nei Paesi di origine, tramite conoscenti o tramite internet. “Una strategia coinvolgente e poco costosa” afferma Pittau è dunque quella delle traduzioni volte ad operare “su quella reciprocità che, secondo Ejaz Amad, dovrebbe essere elemento fondante quando si parla di immigrazione”.
Elena Fratini
(14 gennaio 2015)
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