Arriva l’anno della scimmia: il capodanno cinese all’Auditorium Parco della Musica

Eventi per il Capodanno cinese 2016 all'Auditorium di Roma
Eventi per il Capodanno cinese 2016 all’Auditorium di Roma

Il capodanno cinese 2016 è alle porte: l’8 febbraio infatti, in occasione della seconda luna nuova, dopo il solstizio d’inverno, comincerà il nuovo anno.

Le danze verranno aperte prima: l’Ambasciata della Repubblica popolare cinese darà il via ai festeggiamenti sabato 30 gennaio, dalle ore 13 alle 19, e domenica 31 gennaio, dalle 10 alle 14, all’Auditorium Parco della Musica.

Per l’occasione sono previste mostre sull’artigianato e la cultura tradizionale cinese e varie altre attività che coinvolgeranno anche il pubblico: dal taglio della carta alle ombre cinesi, alla costruzione di maschere tradizionali.

Non mancheranno assaggi di piatti tipici, il tutto accompagnato dal suono di strumenti musicali come la pipa, l’erhu, il dizi che altro non è che un flauto e il guzhen cioè la cetracapodn 2

Il 30 gennaio il capodanno cinese 2016 sarà celebrato dal concerto dell’orchestra di Musica tradizionale del Guangdong– ci comunica Lifang Dong avvocato e fondatrice della Dong & Partners Law Firm e Carola Chiarlitti ufficio stampa dello studio.

La serata sarà conclusa dall’abituale spettacolo pirotecnico al quale il pubblico romano è ormai affezionato.

Siamo nell’anno 4714 del calendario cinese: si conclude l’anno della capra e si dà il benvenuto a quello della scimmia. Animale intelligente ma imprevedibile si avvicina al concetto di Ying e dello Yang; può creare qualcosa di buono ma anche distruggerlo. Questo secondo i cinesi si prospetta quindi come un anno che può regalare molte sorprese: caratterizzato dalla varietà e dai rapidi cambi.

Capodanno cinese è l’appellativo con cui da tutti è ormai conosciuta la Festa della Primavera. In Cina ha una grandissima importanza, dura 15 giorni e si conclude con la festa delle lanterne. La leggenda narra che ogni dodici mesi un essere malvagio di nome Nian uscisse dal suo rifugio per nutrirsi di esseri umani: l’unico espediente per allontanarlo era il ricorso a suoni e al colore rosso.

Per questa ragione, per due settimane si praticano numerosissimi rituali, si balla, si lanciano fuochi d’artificio, si mangia, e le strade, della Cina e di un numero sempre maggiore di città del mondo, risuonano di cortei e si colorano di maschere.

Tradizioni irrinunciabili sono: la danza del leone rosso e la pulizia della casa che dovrebbe tenere lontani gli spiriti maligni e accogliere i benigni.

Il capodanno cinese a Roma ha sempre un grande successo di pubblico: l’affluenza aveva toccato le duemila persone l’anno passato e all’Auditorium ne sono previste molte di più questa volta- afferma- Dixi Yang, avvocato e responsabile del gruppo giovanile del Comitato di rappresentanza cinese in Italia.

Elena Fratini

(28/01/2016)

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