“Promuovere la conservazione e la protezione di tutte le lingue usate dai popoli del mondo”, è questo l’obiettivo della giornata internazionale della lingua madre, indetta il 21 febbraio da parte dell’ONU. Una giornata per celebrare la diversità linguistica e culturale fra i popoli.
Per quest’occasione, domenica 21 febbraio, l’Associazione Villaggio Esquilino Onlus ha realizzato “una serata dedicata alla cultura e alla conoscenza dell’altro”, con un evento nella sala dell’Ex Aula consiliare Municipio V a Torpignattara, il cuore pulsante della comunità bengalese a Roma.
Alla presenza di numerosi cittadini, l’incontro è stato aperto con una piccola mostra fotografica per introdurre alla cultura bengalese attraverso gli scatti dell’antropologa Alice Valente. “Da bengalese mi sento fiero e orgoglioso di questa giornata” spiega un giovane partecipante bangladese, studente d’Ingegneria Informatica alla Sapienza. “Si tratta di una giornata che tocca personalmente il nostro sentimento come popolo bengalese” aggiunge.
Storicamente, la giornata è stata scelta per ricordare il 21 febbraio 1952, quando diversi studenti bengalesi dell’Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan, che in quegli anni comprendeva anche il Bangladesh, mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale. Dal 1999 l’UNESCO ha poi scelto il 21 febbraio come giornata internazionale della lingua madre per promuovere il multilinguismo. “Vivo in Italia da una vita, direi da sempre. E se tra gli elementi della mia identità c’è la lingua italiana, allo stesso modo c’è anche la lingua delle mie origini, e io non posso negarla” conclude il giovane.
Durante la serata è stato presentato il libro Amar bhasha, amar basha. La mia lingua, la mia casa di Maria Francesca Colonnese, Alice Valente Visco, Sara Rossetti e Katuscia Carà, promosso ed edito dall’Associazione Villaggio Esquilino Onlus. Il testo è composto da quattro parti, una sezione didattica dedicata all’insegnamento dell’italiano per le donne del Bangladesh, una prospettiva antropologica, un’altra sociologica e un report sull’esperienza diretta dell’insegnamento dell’ italiano nelle classi di donne del Bangladesh organizzate negli anni dall’Associazione stessa.
La lettura di una selezione di poesie del poeta bengalese e premio nobel Tagore, da parte di Alice Valente, i balli tradizionali con Madhobi e Orpita, giovani danzatrici del Bangladesh, ed infine l’esibizione del gruppo Moonstars Studio, composto dai ragazzi cresciuti in Italia che hanno deciso di trasmettere e far conoscere la cultura del Bangladesh attraverso la musica, hanno consentito agli intervenuti di conoscere ancora meglio la cultura bengalese.
L’auspicio dell’incontro è che possa essere un punto di partenza per avviare una riflessione sulla propria cultura, prendere coscienza della diversità e valorizzarla. E nella società globalizzata che tende talvolta a promuovere il livellamento culturale, voler tutelare le proprie origini è l’obiettivo più ambizioso della Giornata, sicuramente controcorrente.
Foto di Giuseppe Marsoner per la Giornata Internazionale della Lingua Madre, Macro, 2016
Nibir M. Rahman
(3 marzo 2016)
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