Termini Underground: l’intercultura balla dentro la stazione

Reportage di Ilaria Moretti e Alessandra Cerioni per il workshop Raccontare L’intercultura

Ingresso di Termini Underground, sottopasso binario 24 - foto di Alessandra Cerioni
Ingresso di Termini Underground, sottopasso binario 24 – foto di Alessandra Cerioni

Roma, Stazione Termini binario 24… anzi sotto il binario: qui c’è un’altra colonna sonora oltre il rumore dei treni, quella di Termini Underground.

Per chi non lo sa è solo un’anonima porta marrone ma se la apri entri nell’isola che non c’è.Termini Underground è un’associazione culturale nata nel 2007 grazie alla volontà della coreografa Angela Cocozza come spazio di aggregazione per giovani migranti provenienti da ogni parte del mondo ma con in comune l’amore per la danza.Questi ragazzi ballano da sempre, ballano per vivere o vivono per ballare e adesso che questa realtà è consolidata e amata da molti, Angela ha provato a trasformare il loro talento nel loro futuro: da qualche anno infatti i suoi ragazzi insegnano qui tutte le danze del mondo.

Una delle colonne portanti qui è Sinan, alias B-Boy Angelo.

E’ nato in Kosovo, musulmano, ha lo stato di apolide. E’ arrivato in Italia ad  8 anni, venduto ad una famiglia di zingari da cui è scappato nemmeno tredicenne, e per strada ha iniziato a ballare: “non ho la testa per studiare ed ho finito faticando la terza media, ho pure imparato un mestiere, il fabbro, ma solo quando si tratta di muovere il mio corpo il cervello ha tutto chiaro”. Ora ha 39 anni ed una figlia di 14 che è la sua meraviglia, si accontenta di cose semplici e sa vivere con poco: “vorrei soltanto un contratto regolare per poter chiedere la cittadinanza”. Intanto continua a ballare, non può farne a meno, balla a Via del Corso Angelo e lo fa per se stesso ma ora, nella palestra di Termini Underground,  insegna break dance ai bambini. Sudore fatica pazienza e disciplina e nei suoi occhi si vede quel sogno segreto che c’è ma di cui non parla.

Di sabato si incontra Abdou Khadre che insegna la tipica danza del Senegal, il Sabar, piena di energia proprio come lui. Abdou non ha mai pensato di fare altro, lui balla anche quando cammina, ed il suo sogno è di diffondere ovunque va la cultura e la musica del suo Paese. Quando inizia la lezione ed attaccano i tamburi suonati dai percussionisti della Ndiaye Music si arriva dritti in Africa.

La lezione successiva catapulta tutti in Colombia, anche se lì, Jorge, c’è solo nato. A 5 anni viene adottato da una famiglia di Colleferro e da allora balla: prima danza classica, poi moderna, funky ed infine hiphop che è la sua ragione di vita. Ha saputo del posto da insegnante frequentando la comitiva internazionale del Mc di Termini perché i suoi amici già ballavano tutti sotto al binario. Lui inventa i passi mentre cambia i brani perché dice che così si allena a sentire sempre la musica. Jorge ha un sogno coraggioso e timidamente lo racconta: “voglio chiedere i fondi al Comune di Colleferro per realizzare un centro sportivo dove i ragazzi possono fare sport gratis invece che stare buttati per strada tutto il giorno”.

E poi c’è lei, l’allieva zero: camerunense, nome d’arte Woody Helen, balla con Angela da quando aveva  14 anni. Era una ragazzina ribelle ma ha avuto testa e ha mantenuto saldi principi. Ora ha 26 anni ed un padre che è orgoglioso di lei. Partecipa a lavori importanti come lo spettacolo  1…2…3…Stella della Guzzanti, è la regina della dance hall reggae e la cercano in grandi palestre alla moda e coreografi famosi, però lei resta qui con le sue ragazze: “ballavamo per strada ed ora abbiamo persino un luogo, che cade a pezzi ma è il più bello del mondo. E’ qui che c’è il mio cuore e quello che sono. Qui sono cresciuta come persona e da ballerina sono diventata insegnante, imparando a tirare fuori alle persone quello che hanno dentro”. Continua Helen: “penso di fare un gradino al giorno perché non ho mica finito”. Anche lei confessa che ha un sogno nel cassetto ma, come Angelo, lo custodisce gelosamente.

Chiunque passa da qui viene accolto dal divano nell’ufficio di Angela ed immediatamente si sente a casa, tanto che poi il difficile è andare via.  In questo piccolo universo parallelo che sa di famiglia nessuno ti chiede da dove vieni o che lingua parli: qui ognuno è semplicemente uno di noi.Guarda la web serie sui ragazzi di Termini Underground sul sito di Termini TV

Ilaria Moretti e Alessandra Cerioni(16 marzo 2016)