Alla scoperta della pasqua copta tra Egitto e Italia

 

fonte: resegoneonline.it
fonte: resegoneonline.it

Il primo maggio i cristiani ortodossi festeggeranno la loro Pasqua ma per i più ligi alla tradizione i preparativi sono già iniziati da quaranta giorni con un digiuno che vede l’assunzione di soli alimenti “vegani”.

Nella religione copta egiziana si entra davvero nel vivo della celebrazione solo la settimana precedente alla Pasqua con l’had al zaef, la domenica delle Palme.

Da quel giorno inizia il lutto, spiega, Isis Attia che vive al Pigneto ma viene dal Cairo e partecipa attivamente alle celebrazioni delle festività della comunità copta a Roma, e si riunisce con loro nella chiesa di S.Giorgio, sulla Tiburtina.

La chiesa è in segno di lutto viene ricoperta di nero dai fedeli stessi, anche l’altare è coperto da un velo dello stesso colore. La messa è lunghissima perché si svolge in tre lingue italiano, copto e egiziano e per finire il prete fa la richiesta a Dio, il Talbat”.

Dalla domenica delle Palme ci si veste di nero e si va in chiesa tutti i giorni e si cantano solo i canti specifici del lutto.

Il venerdì ci si presenta alla funzione con una rosa rossa, ma chi è più facoltoso può portarne anche un mazzo. Il prete prende i petali delle rose, li profuma e li stende in un contenitore che rappresenta la tomba, poi inserisce una immagine di Gesù crocifisso e una croce. Tutti i fedeli fanno 400 segni della croce roteando su se stessi e alla fine bevono l’aceto”.

Il sabato sera, verso mezzanotte, inizia la veglia pasquale. “In Egitto la funzione comincia più presto”- dice Benjamin Basem che abita e vende fiori a Torpignattara- “ma qui molti di noi lavorano come fiorai e quindi non si può cominciare la messa prima”. 

Fesikh
Fesikh. Fonte: the guardian

I fedeli entrando trovano la chiesa buia, solo dopo la domanda del sacerdote al chierichetto “chi è il re dei cieli?” e la risposta “Gesù Cristo” l’ambiente si illumina di nuovo per celebrare la resurrezione e si dà inizio alla processione. Alle due di notte, finita la funzione, comincia la cena pasquale. Si mangiano il vitello e la zuppa tipica con pane raffermo in una ciotola con il brodo del vitello bollito e riso bianco, burro sciolto e spezie, petto di pollo panato, uova sode ripassate nel burro e formaggi

Il lunedì si celebra la messa alle cinque di mattina, si tolgono dalla tomba l’immagine di Gesù e la croce, i petali sono messi in sacchetti e dati ai fedeli. 

In chiesa si portano biscotti che alcune donne vendono come autofinanziamento. “Noi adesso li compriamo ma in Egitto le donne della famiglia si riunivano per prepararne diversi tipi, in abbondanza, anche per quelli che non potevano permetterselo. In Italia abbiamo tutti meno tempo e poi le nuove generazioni sono diverse, mia madre li sapeva fare bene, mia moglie, no per esempio”- dice. Poi si va tutti insieme al vescovado sulla Laurentina a mangiare Fesikh, piatto tipico di pesce fermentato e messo sotto sale,considerato di buon auspicio. 

In Egitto la festa del lunedì che segue la Pasqua viene celebrata anche dai mussulmani ed è quasi una tradizione di stato.

Elena Fratini

(28/04/2016)

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