Design e arte da tutto il mondo – tra quadri, vestiti e cibo

Collezione Nikita Rinadi

Il 12 maggio 2016 in zona San Paolo si è svolta la Mostra Collettiva Internazionale di Arte e Design alla quale hanno partecipato 16 artiste italiane, francesi, russe, bielorusse, armene e moldave.

Teresa Sargsyan, di origine armena, ha esposto i suoi disegni e i lavori in creta ispirati ai modelli antichi e all’arte sacra, passando anche per l’arte medievale della terra dei suoi antenati Khizan, attualmente territorio turco.

Nina Capatina, moldava, pensa che la vita abbia bisogno di più colori, per questo abbellisce con delle rose di tessuto le saponette aromatiche. Ha raccontato che casa sua è un insieme di colori e odori meravigliosi, per una saponetta piccola ci vogliono circa venti minuti, mentre i lavori più elaborati le prendono più di un’ora.

Alla mostra ha partecipato anche l’elegante pittrice internazionale Ester Campese, in arte Campey, con un quadro astratto ispirato a Miró e Kandinsky, The Sunrise’s Trip, che rappresenta il viaggio tra diverse culture, fondamentale per la pittrice. Appassionata d’Oriente ma anche dell’Est Europa ha raccontato come sia importante comprendere e imparare una cultura prima di poter esprimere un giudizio artistico.

Uno spazio è stato riservato all’Associazione Italo-Croata, la cui vice-direttrice, Svjetlana Lipanovic ha esposto tra le altre cose il Dizionario croato-molisano. Non sono in molti a sapere della presenza di una comunità croata nel Molise. Scappati dagli ottomani più di 500 anni fa, sono riusciti a mantenere una versione antica del croato e la loro cultura.

L’evento ha proseguito con un buffet di pietanze est-europee, c’erano le aringhe in pelliccia, tipiche dell’Ucraina, l’insalata russa e il salame Doktorskaya ma anche lo spumante. Le organizzatrici dell’evento, Tatév Hakobyan dell’Associazione Culturale Matrioska – la padrona di casa, e la fondatrice di Assomoldave Tatiana Nogailic hanno salutato i numerosi ospiti: provenienti da culture diverse hanno cercato lingue comuni, come il russo e l’italiano, ma si sentivano anche il romeno e l’armeno.

Nella seconda parte della serata, gli ospiti hanno gustato i tipici piatti est-europei, come il borsh – zuppa tipica, i pel’meni – dei ravioli particolari e la carne shashlyk. Nel frattempo modelle italiane e moldave sfilavano indossando gli abiti di Nikita Rinadi ed Elena Musuc. Tutto questo sotto l’occhio attento della fotografa ufficiale Nina Spoitoru. Elena si è esibita anche con dei quadri e con un lavoro di batik (pittura sul tessuto). Emozionata, ha raccontato come riesce a combinare il ruolo di madre con quello d’artista, lavorando nelle ore notturne, quando la figlia dorme.

Il ristorante Matrioska è risultato un vero spazio dell’intercultura, con i proprietari armeni, i camerieri ucraini e ospiti da tutte le parti del mondo che hanno accolto e abbracciato la diversità e l’amicizia tra i popoli.

Nadia Plamadeala

Fotografie di Nina Spoitoru

(18 maggio 2016)

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