Uno dei Paesi più grandi al mondo, paragonabile a un continente per dimensione, varietà culturale, sociale e religiosa; un luogo in cui viaggiare significa non solo esplorare degli spazi, ma anche imparare a conoscere se stessi. Questa è l’India che è stata raccontata il 10 maggio scorso presso l’Auditorium dell’Ambasciata di Roma, durante il convegno “L’affascinante India”. Un paese complesso, in cui basta spostarsi di pochi chilometri per imbattersi nella diversità: 29 stati, 1300 dialetti, 18 lingue nazionali hanno permesso all’India di conquistare un ruolo eterogeneo e multiculturale nel panorama internazionale.
L’industria del turismo in India è in rapida espansione, come ha precisato il Direttore Generale di Federturismo Antonio Barreca, e rappresenta il 7,7% dell’occupazione. Ma se nell’immaginario di molti l’India è ancora la meta dove si visitano monumenti secolari e siti archeologici di rara bellezza, ad oggi sono numerosi e diversi i settori turistici in espansione, dal turismo ferroviario, a quello dedicato agli sport estremi, ma primo fra tutti rimane quello della spiritualità, come ha ricordato l’Ambasciatore Anil Wadhwa. La terra dello yoga, che ha celebrato la sua pratica il 21 giugno scorso, con la giornata internazionale, riesce ad unire la tradizione storica e culturale al misticismo orientale. E se sempre più persone ogni anno si rivolgono all’India per usufruire dell’antica medicina ayurvedica, molte altre provenienti soprattutto dal Canada e dagli Stati Uniti, incrementano il settore del medical tourism, in crescita come ha sottolineato Barreca. I prezzi ridotti e l’assenza di tempi di attesa rendono l’India la meta preferita dai cittadini dei paesi in cui il costo della sanità è elevato.
Ma viaggiare in India significa anche scoprire le sue parole: The ZEE Jaipur Literature Festival è da anni il punto di riferimento delle manifestazioni letterarie, l’unico in cui si discuta di libri nei luoghi magici e colorati del Rajasthan, tra scrittori provenienti da tutto il mondo. Nella terra di Bollywood e della sua industria dai guadagni stellari, in molti decidono di osservarne da vicino le suggestive tradizioni, dai matrimoni al turismo cinematografico, fino ad arrivare a studiare il passato visitando le sue mille fortezze, tracce imponenti di una storia millenaria. Ma esiste anche il turismo rurale ed ecosostenibile, in grado di valorizzare il patrimonio naturale del paese che ospita il giardino di tulipani più grande dell’Asia e l’incantevole Valley of Flowers, ai piedi dell’Himalaya.
Elisa Carrara
(11 maggio 2016)
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