Una porta di ferro nera introduce in un grande giardino, è l’ambasciata del Pakistan in via della Camilluccia 682, che festeggia oggi il suo frutto nazionale: il mango.Ad accogliere gli invitati Stefania Testa, della sezione consolare, in vestito tipico. Elisabetta Belloni, segretario generale del MAE, inaugura l’evento di dialogo tra i due paesi con il taglio di un nastro giallo con forbici d’oro e inizia il suo giro degli stand, accompagnata dall’ambasciatore Nadeem Riyaz e da Sara Drupi dell’ufficio consolare.C’è uno stand del bangles hennee, dove donne pakistane realizzano decorazioni sulle mani con legni intarsiati intinti in una salsa ottenuta con il miele e regalano braccialetti tipici, i bangles. Nello stand successivo, Pakistan Handcraft, sono esposti diversi lavori artigianali insieme a stoffe e vestiti.Ma il vero padrone della giornata è il re della frutta esotica: il mango, giallo, disposto in vasi nei tavolini sparsi sul prato e negli stand di degustazione.Aslam Pakhali, della FA International, ente che si occupa di esportazioni e importazioni di frutta e verdura del Pakistan, spiega che il Paese produce in media 1,6-1,8 milioni di tonnellate di cui tra le 100 e le 120 mila vengono esportate in tutto il mondo dall’Australia al Benin. “È prodotto soprattutto nella regione del Punjab e del Sindh. Da qui viene il Sindhri che è una varietà unica, senza fibra”.L’idea dell’evento è del nuovo ambasciatore come spinta per una reciproca integrazione con l’Italia, e non solo una relazione di tipo economico, di importazione. “Molte collaborazioni di tipo politico e sociale sono già attive, profonde a partire dalla fine degli anni ’40”.L’evento è stato riproposto in versione ridotta a Piazza del Popolo il 13 luglio.

Elena Fratini
(14/07/2016)
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