Alla mostra “Going back” insieme all’autore Mohamed Keita

“Questa foto rappresenta quando sono arrivato a Roma: era il mio bagaglio.”

Da qui comincia il giro alla mostra Going back, accompagnata dal fotografo autore degli scatti Mohamed Keita. Inizia un viaggio attraverso i suoi occhi, un viaggio “tornando indietro”  da dove è partito per raccontare una dimensione nascosta.

E’ un gioco di contrasti: è il contrasto della vita che mi piace molto” dice guardando due foto messe l’una accanto all’altra. Una, scattata a Roma con una donna di spalle, capelli tinti e curati, che tiene in braccio, come fosse un bambino, un gattone rosso che guarda nell’obiettivo; l’altra, invece nelle periferie di Bamako in Mali, con una bimba con occhi seri che cinge a sé un tronco di bambola truccata, che accenna un finto sorriso.

Roma – Mohamed Keita – Bamako, Mali

“In molti ambiti della nostra vita quotidiana ci sono contrasti: bisogna saperli guardare insieme non pensando soltanto a una faccia della realtà. Il contrasto è positivo!”

Prosegue il giro, ma qualcosa è cambiato. Ogni coppia di foto porta in un “altrove” svelando all’improvviso quel lato che l’occhio non è stato allenato a osservare.

Lo stupore è evidente e la curiosità incalza: “come riesci a capire che quello e soltanto quello è il momento giusto per scattare la foto?” Segue una pausa, come a esser parte della risposta stessa, e poi “quando sento che il soggetto mi sta trasmettendo qualcosa e lo vedo con il cuore”.

Mohamed Keita "Going Back"
Mohamed Keita, fotografo della mostra “Going back”.

Mohamed, non c’è dubbio, ha fatto della fotografia un suo linguaggio in più, parla la lingua della fotografia: “quando vengono alle mie mostre le persone non guardano chi ha scattato quelle foto, ma si concentrano sullo scatto davanti ai loro occhi”.

Chiedendo informazioni su progetti futuri, fa il misterioso, poi sorride e risponde: “mi piacerebbe molto condividere quello che ho imparato attraverso dei workshop. Se tutto andrà bene quest’anno andrò un mese  a insegnare in una scuola in Kenya. Sto cercando di lavorare non soltanto qui in Italia ma di tornare indietro per realizzare dei piccoli laboratori per i bambini. Se teniamo per noi quello che abbiamo imparato, la nostra esperienza non serve a nulla, muore con noi. Bisogna trasmetterla e così si può aiutare altri e continuare anche quando non ci saremo più”.

Mohamed Keita Mali
Mali 2016

I bambini e gli adolescenti tornano anche nei suoi ultimi scatti dell’estate 2016 in Mali. Sempre un confronto/contrasto: bambini che giocano a fare i grandi improvvisando una corona col cerchione di un’automobile e una giovane adolescente di sedici anni che ammira allo specchio, soddisfatta, la sua acconciatura.  “I bambini sono il nostro futuro, bisogna pensare a loro partendo dalla cultura, insegnandogli che possiamo essere tutti uniti. Per i grandi è più difficile perché guardano già il mondo dividendolo per diversità.”

Il viaggio “verso l’oltre” con Mohamed continua con un appuntamento a breve: il 9 Febbraio alle 19 inaugurerà un’altra sua esposizione presso lo Spazio Ducrot dell’Agenzia Viaggi “Viaggi dell’elefante” in Via d’Ascanio 9, Roma. 

Il titolo dell’evento? “Il Mondo è un Pianeta Unico“.

Senza dubbio le foto di Mohamed Keita sono la strada per non dimenticarlo.

Silvia Costantini

(1 Febbraio 2017)

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