Nidiasse Cisse e il progetto Africa Creation: essere creativi nell’Africa bianca

Nidiasse Cisse - Africa Creation“La moda non ha frontiere”. E infatti nessun confine separa il pezzo d’Africa che Nidiasse Cisse si è ricreato in via degli Ausoni dal resto del quartiere San Lorenzo. Come nella sartoria dove cuce i capi per Africa Creation, un progetto non solo di moda ma anche di danza e teatro,  la creatività prende forma e colori ovunque anche fuori: nei graffiti sulle pareti, nelle botteghe degli artigiani, nelle librerie aperte fino a sera inoltrata.Nidiasse Cisse a Dakhar ha lavorato anche per l’alta moda, che definisce troppo vicina all’omologazione delle grandi firme. Il suo lavoro parte dal territorio e dai materiali che lo caratterizzano: “Il mio obiettivo è valorizzare e rilanciare i tessuti africani nel mercato internazionale, ne abbiamo di molto belli e particolari. Un esempio? Un cotone biologico trattato artigianalmente e prodotto al telaio”. Una sfida non facile: “Due metri costano 100 euro, ad esempio. Difficile venderlo: qui tutto quello che viene dal mio paese deve costare poco, la gente è abituata solo a compare qualcosa a poco prezzo sulle spiagge dagli africani”.Nidiasse Cisse - Africa CreationGli ampi pantaloni, le mini e le gonne ampie, le bluse, le giacche sono un tripudio di colori ma hanno linee semplici. L’ispirazione viene dalla strada e dai sentimenti, i capi di Nidiasse hanno l’Africa nei tessuti e l’Italia nelle forme. “Gli abiti non servono solo a vestirti o ad accrescere la vanità, ma ti danno sensazioni precise. In inverno, ad esempio, sono tutti vestiti cupi. Mentre i colori attivano l’allegria e basta indossarli per avere il sole dentro”. La moda è tutt’altro che una questione superficiale per il sarto di Dakhar che ha un atteggiamento da saggio più che da stilista: “Sei vivo quando indossi dei capi perché puoi sentire l’anima delle cose”.I suoi abiti, non a caso, raccontano la sua storia: “Sono venuto qui perché mia moglie è italiana. Ho cominciato a fare il sarto a 15 anni: in Senegal se non vuoi studiare, devi formarti per fare una professione. Ma qui in Italia non ci sono aiuti per gli artisti, se non sei ricco, è difficile”. Ha un’idea chiara dell’Italia: “Gli africani qui cercano il rigore del lavoro, un’amministrazione autonoma, la stabilità politica. Quello che trovano è un’Africa bianca”.“Molti miei connazionali pensano che l’Europa sia il paradiso, farebbero di tutto pur di arrivarci. Quando scoprono che non è così la delusione è fortissima, si lasciano andare, questo ha un costo altissimo perché non si può tornare indietro”. Per quanto possibile Nidiasse offre ad altri migranti la possibilità di lavorare con lui: ”molti perdono totalmente la loro professione quando arrivano qui. Io non guadagno abbastanza con la sartoria, ma sono testardo e non mi piacciono i soldi facili”, conclude.Nidiasse Cisse - Africa CreationMentre parla, le sue mani non smettono mai di cucire, applica ad uno ad uno dei piccolissimi inserti in cotone che arrivano dal Senegal. Ogni capo confezionato a mano custodisce tutto ciò che caratterizza Nidiasse: l’amore per il Senegal, il rapporto contrastante con l’Italia, la pazienza della saggezza e la testardaggine della passione.

Rosy D’Elia

(1 marzo 2017)

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