Marta Mantegazza e Anna Pasotti sono arrivate da Milano per l’inaugurazione della Mostra “Siriani in transito”, allestita fino al 14 aprile con Piuculture nella Biblioteca Europea in via Savoia 13-15, e per il Laboratorio con gli studenti dell’Istituto Superiore Maria Montessori. Marta e Anna assieme ad Alessandra Pezza sono le organizzatrici della mostra e del Laboratorio ideati dopo essere state testimoni, come operatrici e volontarie, del transito dei Siriani alla stazione di Milano durante la lunga fuga dalla guerra civile in Siria. Un viaggio che passando dalla Sicilia li porta fino in Svezia.I ragazzi delle quinte A e B del liceolinguistico Montessori al Laboratorio “Siriani in transito”Alle 9 del mattino la biblioteca Europea si riempie tutta in una volta di 40 studenti delle quinte A e B del liceo linguistico Montessori, i tavoli sono sistemati per formare delle isole quadrate e gli studenti vengono divisi in quattro gruppi, a ognuno è affidata l’identità di una persona siriana. Aya Abu Rami è la mamma di due ragazzi di 8 e 16 anni ed è incinta. Rasheed Abdubraham, giovane di 24 anni, viaggia con la sorella Maha di 22 anni e il fratello Ahmad di 19. Si sposta da solo Salah Dwaki di 43 anni, mentre Diyara Kirkuk, curda siriana, fugge in compagnia dei suoi sei figli che hanno dai 14 ai 4 anni. Ogni identità ha una scheda e per obiettivo un paese del Nord Europa da raggiungere. I ragazzi se al primo momento sembrano scettici nel sentire che parteciperanno a un gioco di ruolo, via via che cominciano a discutere: come affrontare il viaggio, come usare i soldi, quali oggetti portare con sé, rimangono coinvolti, si accaniscono nel cercare soluzioni ai problemi che si trovano ad affrontare.Fa da spettatrice lungo le alte vetrate verso il giardino, su pannelli a pettine, l’interessante mostra “Siriani in transito” progetto fotografico di Anna Ruggeri.Cristina Paterlini e Marta Mantegazza alla mostra “Siriani in transito” alla Biblioteca EuropeaE’ trascorsa un’ora, il tempo è scaduto, post it di colori diversi, uno per ciascuna identità, riempiono la lavagna e uno dopo l’altro i viaggiatori siriani raccontano il loro percorso, le difficoltà, gli imprevisti. Chiara di quinta A, Francesco di quinta B, come Lorenzo e infine Margherita di quinta A si alternano alla lavagna: Libano, Grecia, Turchia i paesi attraversati, diversi i mezzi di trasporto utilizzati, gli ostacoli, le soste impreviste, le mete raggiunte.I ragazzi delle quinte A e B del liceo Linguistico Montessori durante la discussione finale del Laboratorio “Siriani in transito”A cosa è servito tutto questo? A capire perché lo scotch e la crema solare possano essere oggetti più utili da scegliere da portare con sé rispetto a una bottiglietta d’acqua. Perché è da augurarsi che sia vero che “hanno tutti gli smartphone” e a come un satellitare Thuraia possa salvare la vita. A riconoscere l’importanza di non lasciare a casa la documentazione del titolo di studio acquisito. E perché avere soldi non significhi fare un viaggio più semplice, ma possedere un passaporto si. A capire quali conseguenze comporti farsi prendere le impronte digitali. A perché dividersi, in certi casi, sia una scelta obbligata pur se dolorosissima. A come succeda di perdere la propria dignità, stipati fra sconosciuti, senza neppure poter assolvere privatamente alle funzioni fisiologiche. Questa mattinata tra i “Siriani in transito” è servita agli studenti della quinta A e B del Liceo Montessori ad arrivare a capire qualcosa di più su chi fugge dalla guerra civile in Siria con l’obiettivo di trovare condizioni di vita migliori.
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