Sono arrivati in 40 dalla Siria via Beirut, ancora una volta con i corridoi umanitari, promossi dal dicembre 2015 da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Tavola Valdese.Il primo gruppo del 2017 fa salire a 540 il numero complessivo di coloro che hanno potuto raggiungere l’Europa in sicurezza, legalmente, senza cadere nelle mani dei trafficanti. Entro la fine dell’anno gli arrivi saranno 1000.I corridoi umanitari, pur essendo una goccia in un oceano, si confermano come modello che funziona; sono il frutto della collaborazione della società civile con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno italiani. Luca Maria Negro, presidente FCEI, intervenendo anche a nome della Tavola valdese, ha annunciato “la volontà del governo francese di realizzare corridoi umanitari sul modello italiano”.Oggi, 30 gennaio, sono sbarcate a Fiumicino: famiglie siriane, alcune anche con i nonni e molti bambini, un terzo dei viaggiatori. Tra i singoli ci sono due cristiani che erano stati rinchiusi in carcere. Vengono da Aleppo, Homs e dai dintorni di Damasco, per molti Roma è solo un transito, sono attesi in altre città d’Italia: dall’Emilia Romagna, alle Marche, alla Sicilia, passando per Napoli. Saranno accolti da associazioni, parrocchie, comunità di fede, esempio concreto di accoglienza diffusa su tutto il territorio nazionale.Per il viceministro degli Esteri Mario Giro “i corridoi umanitari coincidono con la linea del governo: chi raggiunge l’Italia con questo progetto, sa dove andrà ad abitare, che scuola frequenteranno i suoi figli”, non si tratta solo di un modo diverso di raggiungere l’Europa, ma anche di fornire a chi arriva la possibilità di integrarsi.Per Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio “Non serve costruire muri. Noi costruiamo ponti. Oggi sono arrivati insieme dalla Siria cristiani e musulmani, scelti in base alla vulnerabilità”. L’opposizione ai muri trova concordi anche il prefetto Donatella Candura per il ministero dell’Interno e Christiane Groeben vicepresidente della FCEI, entrambe presenti a Fiumicino ad accogliere i Siriani.Marocco e Etiopia saranno i paesi coinvolti a breve nei corridoi umanitari. Luca Maria Negro ha anticipato che ci sarà una missione nel paese del Maghreb, per aprire un nuovo canale, come sancito dal protocollo fra gli enti promotori e i ministeri degli Esteri e dell’Interno. Di Etiopia ha parlato Marco Impagliazzo “un nuovo corridoio verso l’Italia verrà attivato con la collaborazione della CEI“.Chi lavora con i corridoi umanitari non si ferma, già opera per organizzare i prossimi viaggi, previsti per fine febbraio, quando dovrebbero arrivare 120 persone.
Rocco Ricciardelli(30 gennaio 2017)
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