L’On Sandra Zampa e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati

“L’Unicef oggi pone all’attenzione un tema importantissimo, loro li chiamano i bambini sperduti: sono ragazzi che viaggiano attraverso il mondo e che in qualche modo pongono a tutti noi domande fondamentali riguardo l’accoglienza, ma anche sui destini delle loro vite.”

On.Sandra Zampa, Vicepresidente Commissione Bicamerale Infanzia

“Rispondere a queste domande significa anche costruire un progetto come paese, chiedendoci che paese vogliamo essere, ma anche soprattutto di quale Europa vogliamo essere protagonisti” spiega On. Sandra Zampa, Vicepresidente Commissione Bicamerale Infanzia, intervistata al convegno “Per ogni bambino sperduto. L’accoglienza dei minorenni migranti in Europa e in Italia” organizzato dall’Unicef in occasione della presentazione del Rapporto UNICEF – CNR-IRPPS: Sperduti. Storie di minorenni arrivati soli in Italia.

La risposta dell’Italia è stata la Legge 47/2017, detta legge Zampa dal nome della senatrice prima firmataria,  che nonostante abbia meno di un mese di vita sta facendo scuola in Europa. “È una legge che ribadisce un concetto importantissimo: i bambini sono bambini e come tali hanno diritto a essere tutelati, accolti, istruiti, educati, aiutati a crescere.”  Accogliere e crescere dei nuovi cittadini è sinonimo di un’Europa che investe sul suo domani e costruisce un modello di società che sa convivere, crescere e fare delle differenze un punto di forza. “Molti di questi ragazzi arrivano qui senza volere rimanere in Italia. Per loro il trattato di Dublino non vale (per i MSNA, a differenza dei maggiorenni,  è il Paese in cui egli ha presentato domanda di asilo e non il primo in cui è entrato o in cui è stato foto segnalato che avrà in carico l’esame della sua domanda d’asilo) quindi hanno diritto a essere accompagnati in sicurezza senza che le loro vite vengano messe nuovamente a rischio.” La legge  Zampa affronta molti nodi, il più grave dei quali in Italia è quello dell’identificazione della prima accoglienza: è in questa fase delicatissima che i ragazzi si perdono. “Noi sappiamo che di 28.223 minori arrivati e censiti in Italia in un anno, 6508 sono scomparsi. E dove? Spariscono per essere arruolati dalle organizzazioni criminali quando addirittura non sono vittime di tratta. Sono ragazzi che arrivano con un grande problema addosso che è quello di restituire i soldi del viaggio alla famiglia che li ha mandati via sperando che loro trovino di che mantenere se stessi e addirittura di sostenere le famiglie”. Il rapporto dell’Unicef rivela anche che molti di questi bambini vengono venduti dalle famiglie, soprattutto le ragazze. “In questo momento c’è un allarme significativo sulle ragazze nigeriane che vengono portate qua perché sono destinate e costrette alla prostituzione e si tratta di prostituzione minorile.”

Foto REUTERS/Antonio Parrinello

I bambini sperduti finiscono nella microcriminalità organizzata, nella droga, molti, anche maschi, nella prostituzione minorile, altri nel lavoro nero e nello sfruttamento del lavoro minorile. L’Italia è uno dei paesi che ha sottoscritto la convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e l’ha recepita proprio con la legge 47, trasformando quei diritti in diritti esigibili. Questo si traduce, fra l’altro, in un’identificazione fatta con strumenti non invasivi e una prima accoglienza molto più breve di quella che attualmente prevista di 60 giorni, già di gran lunga violata fino ad arrivare oltre i 180 giorni.  “I ragazzi restano in queste strutture così come in un limbo, dove non c’è un progetto su di loro e non sanno cosa li attende. Così molti si allontanano anche per scappare: alcuni per raggiungere i parenti in Norvegia, in Francia o in Germania, altri perché incalzati dai debiti della famiglia o da quelli contratti per affrontare il viaggio. Questa legge ora va applicata. Il Ministero dell’Interno si troverà a fare i conti con il fatto che adesso la prima accoglienza deve durare massimo 30 giorni.  Questo si tradurrà non solo in una riduzione di minori che scompaiono senza sapere dove e con quale destino, ma anche nel cominciare ad avviarli a percorsi di formazione con la seconda accoglienza. La legge prevede anche un incentivo al sistema degli affidi familiari e la nascita e l’istituzione di registri di tutori volontari.”

Riassumendo i punti fondamentali della legge Zampa:

  • tutti i minori stranieri non accompagnati e/o separati, MSNA,  non possono essere soggetti al respingimento alla frontiera, senza alcuna eccezione, e hanno diritto di entrare nel sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati. I comuni che aderiranno allo SPRAR con progetti destinati ai minori avranno le risorse per accoglierli. Saranno inseriti mediatori
  • per le strutture di prima accoglienza il tempo massimo di permanenza sarà 30 giorni e le procedure di identificazioni e accertamento età dovranno essere migliorare e meno invasive. (A tal fine viene esteso l’utilizzo di mediatori culturali qualificati col compito di comunicare e tradurre i bisogni di questa categoria di minorenni particolarmente vulnerabili)
  • verrà istituito un registro dei tutori volontari presso i tribunali minorili e il sistema degli affidi familiari, che permette un migliore impiego delle risorse e facendo crescere questi ragazzi in una comunità familiare.

“I dati sulle nascite in Italia rivelano da circa due anni che i decessi sono maggiori delle nascite, quindi accogliere dei giovani e fare di loro dei nuovi cittadini significa investire nel futuro del proprio paese costruendo insieme una società che si integra e sa crescere in una diversità che è ricchezza.

 

Silvia Costantini

(7 Giugno 2017)

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