A scuola con Carminella: donne che insegnano alle donne

“Avere le donne in politica, cambierebbe il mondo” è l’esempio proposto da Medea per l’uso del condizionale semplice. Le sue compagne di classe del corso di italiano B1/B2 per donne straniere dell’Associazione Carminella, sono tutte d’accordo con lei. Medea viene dalla Georgia, è madre e ha due lauree, una in Matematica e l’altra in Giurisprudenza, ma qui in Italia non sono riconosciute, occorre fare degli anni integrativi e quindi è necessario conoscere bene l’italiano. Per questo motivo e per trovare lavoro lei e le altre quaranta donne, provenienti da tutto il mondo, si ritrovano il lunedì o il mercoledì, a seconda del loro livello di conoscenza dell’italiano, presso la sede dell’Associazione Baracca e Burattini, nel quartiere Quadraro di Roma.Ad attenderle le insegnanti: Clara, Ilaria, Marina ed Emanuela, quattro donne per un progetto tutto al femminile. Quest’anno la scuola del Quadraro compirà 4 anni, mentre si inaugura una nuova sfida a Labaro, presso la sede della scuola media dell’Istituto Comprensivo Largo Castelseprio, dove Alice, professoressa di francese presso la stessa scuola e membro dell’Associazione Carminella, da ottobre ha dato il via a una nuova classe di 8 donne per un corso di livello base. Non solo donne da tutto il mondo, dal Brasile all’Indonesia e con una buona rappresentanza dell’Europa dell’Est, ma soprattutto di diverse religioni, stili di vita e anche età, dalla giovane ventenne della classe di Alice alla rossa Noemi cinquantenne.Anche le insegnanti provengono da percorsi diversi per trovarsi poi tutte accomunate dalla passione di un progetto che va ben oltre il corso d’italiano creando un gruppo solidale che negli anni ha trovato continuità. Così ad arricchire le lezioni ecco aggiungersi i laboratori di fettuccine o di erboristeria, altro punto di incontro fra le studentesse. Non mancano le cene dove ognuna porta la sua nazione in tavola o le uscite per visitare insieme i musei e le bellezze archeologiche romane.Un’associazione dal nome di donna, Carminella vezzeggiativo di Carmina, con una storia forte: quella di una bambina che nel 1940 a soli 9 anni era stata ricoverata presso l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, dopo aver subito lo stupro da un parente. Così racconta Maria Rosaria Bianchi, psichiatra e fondatrice in un’intervista a Radio Radio.Carminella accoglie a 360 gradi donne che si trovano in una città nuova e con una storia non sempre facile da superare. “Un giorno a lezione una delle due alunne marocchine ha pianto perché le mancava il suo Paese e stava male”, racconta Alice e questi sono i momenti in cui realizzi il mondo dietro i volti di donne che con forza si inseriscono in un contesto culturale totalmente nuovo dove essere donna e straniera a volte rende tutto più difficile. Vedere tante donne insieme farebbe pensare alla classica rivalità e competizione che si crea in gruppi tutti al femminile, ma l’Associazione Carminella, che festeggerà il suo quinto compleanno il prossimo 10 Marzo, ha scardinato anche questo luogo comune. Ilaria, Marina e Clara confermano con la loro esperienza quanto al contrario ci sia condivisione e aiuto reciproco “a volte le sorprendi a suggerirsi parole o come scrivere frasi, per non far rimanere indietro nessuna”. C’è aria di casa nella sede di Baracche e Burattini, tanto che una studentessa della classe avanzata di Marina e Ilaria dopo essere venuta a lezione col pancione ora porta con sé la sua bambina che tranquillamente dorme mentre la madre partecipa alle attività della classe.L’insegnamento però è biunivoco: “la lezione non è fatta solo di regole, ma proponiamo argomenti su cui confrontarci così da rendere più interessante imparare. Alla fine ogni lezione è una ricchezza anche per noi insegnanti. Impariamo dalla loro motivazione, dalle loro diversità, dalla positività con cui guardano una città come Roma per noi spesso sinonimo di disorganizzazione, mezzi pubblici non funzionanti e tanta burocrazia”. Sulla lavagna a delineare una Roma “dimenticata” gli aggettivi con cui ogni allieva l’ha descritta, spiccano: vivibile, solare, bellissima e flessibile.

Silvia Costantini

(22 novembre 2017)

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