Lunedì 21 maggio presso la sede dell’ACSE, Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi , la Rete Scuolemigranti ha invitato volontari e amici a un incontro dal tema “A scuola anch’io. Per la formazione dei nuovi cittadini”. L’evento è stata occasione per tracciare attraverso testimonianze l’attività della Rete Scuolemigranti, che conta 92 associazioni che insegnano gratuitamente l’italiano a migranti, adulti e bambini, e per lanciare un importante appello.
“A scuola anch’io”: criticità rilevate dalla Rete Scuolemigranti
“A scuola anch’io. Per la formazione dei nuovi cittadini” è anche il nome della campagna mossa da questo appello” lo scopo di fondo è di socializzare con l’opinione pubblica”, spiega Paola Piva, coordinatrice della Rete Scuolemigranti.
“I migranti tutti, adulti e bambini, quando cercano di accedere alla scuola pubblica incontrano vari ostacoli. Noi come osservatorio della rete Scuolemigranti riceviamo continuamente notizie di mamme che non riescono a iscrivere bambini a scuola, ad esempio, se li hanno ricongiunti da poco, perché le classi sono piene o perché le iscrizioni sono ormai chiuse” racconta Piva ripercorrendo le difficoltà rilevate nel tempo dalle associazioni della rete. “Ci sono bambini che arrivano a scuola del tutto impreparati nella lingua italiana e che non trovano un laboratorio linguistico. L’associazione Scuolemigranti ha 43 associazioni che operano con le scuole nel Lazio, però non coprono tutto il territorio. Alla Rete arrivano continue richieste di presidi che chiedono di aprire nuovi laboratori di lingua. Le associazioni della rete ritengono che le scuole debbano attrezzarsi: il volontariato aiuta ma sono maturi i tempi affinché il laboratorio di lingua per alunni che provengono da una lingua madre diversa dall’italiano debba diventare organico e permanente dentro tutte le scuole. Essere parte dell’offerta formativa”.
“A scuola anch’io”: verso il convegno del 12 ottobre
La raccolta di tutte le criticità e il continuo dialogo con l’ufficio scolastico regionale, attraverso incontri e confronti, sta via via costruendo il bacino di base per un prossimo dibattito con le istituzioni.
“Stiamo organizzando per il 12 ottobre un grande convegno insieme all’Università Roma Tre. Abbiamo già il patrocinio dell’ufficio scolastico regionale. La giornata si articolerà con sei sessioni parallele la mattina, che affronteranno le criticità per fasce tematiche. Tutte le sessioni termineranno con un elenco di richieste alle istituzioni. Nel pomeriggio ci sarà una tavola rotonda in cui le istituzioni risponderanno e spiegheranno come arrivare alla soluzione delle problematiche evidenziate”.
Fra le sessioni previste, in corso di progettazione, “due saranno sull’accoglienza a scuola dei bambini, una sui minori stranieri non accompagnati, un’altra sugli adulti analfabeti“ spiega Paola Piva.
L’appello “A scuola anch’io. Per la formazione dei nuovi cittadini”
Invitiamo dirigenti scolastici, insegnanti, genitori, volontari, associazioni, operatori sociali, centri SPRAR, educatori, pedagogisti e cittadini consapevoli del valore cruciale della formazione dei migranti nel futuro della convivenza civile a leggere la lettera aperta e firmarla: https://goo.gl/forms/9sidFgZr0SI093lF2
Silvia Costantini
(22 maggio 2018)
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