Meraviglia e stupore al Quirinale: educazione civica con Scuolemigranti

“Fino a oggi circa 300 studenti stranieri della Rete Scuolemigranti hanno potuto vedere da vicino, guidati dai docenti e dai volontari del Touring Club Italiano e dagli esperti del Quirinale, le bellezze della residenza ufficiale del Presidente della Repubblica”, spiega Renato De Luca, volontario e membro storico di Casa dei Diritti Sociali e coordinatore del progetto delle Visite al Quirinale promosso dalla Rete Scuolemigranti .

Il 14 dicembre si è svolta l’ultima visita del 2017 per gli studenti: il progetto è stato ideato nella primavera del 2016, quando alcuni docenti di italiano L2 appositamente formati, che sono ad oggi una ventina, hanno accompagnato assieme ai volontari del Touring Club Italiano, esperti in storia dell’arte, i primi gruppi di studenti visitatori. Nel novembre 2016 il progetto si è ulteriormente arricchito e strutturato, in quanto le visite didattiche sono diventate parte di un percorso ad hoc specifico per gli stranieri apprendenti la lingua italiana, realizzato in stretta collaborazione con gli esperti del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.

“Siamo partiti dalla formazione degli insegnanti. In seguito abbiamo messo a punto un glossario e materiali didattici per intraprendere il percorso di educazione civica. Dunque, tutte le nostre visite hanno un momento che chiamiamo ex ante, ovvero di preparazione degli studenti, che sono tutti adulti, ma con diversissimi gradi di scolarità. Dopo la visita, si procede poi con una verifica, ex post, per dare un senso didattico alla natura del progetto, che ha un doppio obiettivo: educativo, con un’enfasi sull’aspetto civico, ma anche ludico. Dagli sguardi degli studenti si avverte infatti la percezione che sanno di avere davanti agli occhi qualcosa di speciale”.

“Una volta entrati nel palazzo tutti manifestano stupore e meraviglia. La sorpresa è talmente grande che non riescono a frenarsi dal fare fotografie e soprattutto selfie,sopratutto con i corazzieri, che devo dire sono sempre molto pazienti”, scherza Renato. Una volta placato l’entusiasmo iniziale, l’itinerario – che si snoda in dodici tappe – continua, e i gruppi ssi guardano intorno ammirando la maestosità dell’edificio, restando ammaliati dai pavimenti in marmo, dagli affreschi, dagli arazzi, dagli alti soffitti e volte ornati da stucco bianco e dorato, tappezzerie di broccato, specchi preziosi e lampadari di Murano. “Una volta addentrati nelle meraviglie artistiche e architettoniche la comprensione del luogo istituzionale in cui si trovano inizia a essere meno emotiva” racconta Renato. Ad ogni tappa l’attenzione degli studenti viene orientata su parole in italiano studiate in classe, oppure si cerca di trovare delle esperienze comuni a tutte le culture, così come si introducono elementi di arte, politica e storia italiana. “Durante il corso della visita ci fermiamo anche per un momento di confronto e dialogo sui valori della Costituzione, sulle tematiche della democrazia e dell’accoglienza“.

“Fino ad ora abbiamo condotto le visite con gruppi di livelli linguistici misti e gli accompagnatori traducevano e mediavano. Una importante novità, in via di sperimentazione, è quella di offrire agli studenti visite specifiche in base al livello di competenza dell’italiano, per migliorare l’efficacia dell’attività che, non dobbiamo dimenticare, è anche didattica“, spiega Renato “sebbene quello della visita è anche un bel momento di interazione: gli studenti, tutti adulti, vengono da ogni parte del mondo, alcuni portano alle visite i loro bambini. Si fotografano insieme nella Sala degli Specchi, oppure scelgono come sfondo il panorama di Roma che si può ammirare dalla terrazza“.

Il progetto delle visite al Quirinale è un’esperienza unica per tanti studenti nonché un prezioso momento di integrazione, un contatto tangibile con le istituzioni e un ingresso in una casa speciale, quella del Presidente, che i migranti sentono “aperta a tutti”.

Elisabetta Rossi

(20 dicembre 2017)

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