Il Piano di carta: l’Associazione 21 Luglio evidenzia le fragilità del Piano rom

Piano di carta
Il Piano di carta: presentato in Campidoglio il monitoraggio a un anno dal Piano Rom

Piano di carta è così che l’Associazione 21 Luglio, a un anno dalla presentazione del 31 maggio 2017, definisce il Piano rom della giunta Raggi nel suo “Rapporto sui primi dodici mesi del “Piano rom” del Comune di Roma”, presentato il  30 maggio 2018, in Campidoglio.

“Un fake plane, un piano fortemente distaccato dalla realtà sia per motivi teorici che per gli effetti pratici” , Giulio Pelonzi, capogruppo del PD, nel suo intervento apre l’analisi a partire dalla principale mancanza nell’approccio al Piano: aver costruito un progetto senza una reale costatazione dei fatti  per la comunità rom a partire dalle loro necessità, ne facendo tesoro delle esperienze passate, positive e negative, delle precedenti legislature.

Sulla stessa linea torna Roberto Giachetti  che parla di “un piano scritto a tavolino, nel chiuso di una stanza, da una persona”.

Ma cosa prevendeva il Piano rom? Lo scopo era il superamento dei campi di Monachina e La Barbuta e poi in aggiunta di Camping River.

Piano di carta: i numeri che non tornano

In primo luogo il numero delle persone coinvolte: rientrano nel piano soltanto le 4503 persone presenti in 11 insediamenti formali escludendo le 1600 dei campi “informali”, divise in circa 300 micro insediamenti sparsi per la città.

Il numero degli sgomberi forzati, in assenza delle garanzie previste dalle Nazioni Unite, contati dal rapporto dell’Associazione 21 Luglio dal 31 maggio 2017 al 10 maggio 2018, sono stati 28 e hanno interessato circa 700 persone.

Il decremento della scolarizzazione: nel 2015-16 i minori iscritti a scuola erano 1972, nel 2016-17 circa 1400 fino ad arrivare all’attuale anno scolastico con 1025 alunni. Il calo della scolarizzazione si è andato ampliando negli anni: -27% rispetto all’anno precedente e – 48% rispetto al 2015-16.

Piano di carta: il superamento di La Barbuta e La Monachina

Il 10 luglio 2017 il Comune di Roma presenta il bando di gara per l’affidamento del “Progetto di inclusione sociale per le persone rom, sinti e caminanti finalizzato al superamento dei campi rom La Barbuta e La Monachina”. Le risorse messe a disposizione sono quelle del PON-METRO 2020 “Tutte le strade portano a Roma” per l’inclusione sociale, per un ammontare di 3.800.000 euro. Al 5 dicembre 2017 l’Ufficio Speciale Rom, Sinti e Caminanti comunica l’esito del bando: nessuna domanda per La Monanica, un’unica domanda per La Barbuta da parte della Croce Rossa Italiana. Il 1° febbraio 2018 inizia una serie di sopralluoghi conoscitivi all’interno dell’insediamento.

Piano di carta: criticità

Il monitoraggio dell’Associazione 21 Luglio ha riscontrato criticità strutturali in tutti i campi sotto osservazione:

  1. la mancata fiducia nelle istituzioni con scarsa conoscenza del piano se non per i possibili benefici economici;
  2. un forte senso di esclusione, a fronte di un piano che invece giocava il suo punto-forza nell’inclusione, a causa della non considerazione di tutta la popolazione rom della capitale;
  3. assenza di sostenibilità: il piano non prevedeva reinserimento e valorizzazione lavorativa
  4. fondi europei e non più fondi regionali, che richiedono tempi di richiesta più lunghi e la non certezza di conseguimento;
  5. non valorizzazione delle precedenti esperienze: si riparte da zero senza tener conto di chi, associazioni e precedenti amministrazioni, hanno già lavorato sul tema maturando competenze;
  6. approccio “top-down”, dall’alto verso il basso che non punta al dialogo e alla mediazione ma alla “rieducazione”;
  7. obiettivi irraggiungibili che non tengono conto delle reali condizioni in cui vive la comunità rom all’interno degli insediamenti.

Piano di carta: raccomandazioni

A fronte delle criticità messe in evidenza l’Associazione 21 Luglio ha “ribadito la sua preoccupazione chiedendo una profonda revisione del Piano rom attraverso l’attuazione di alcune raccomandazioni:

  • l’attivazione di un dialogo reale con le comunità rom in emergenza abitativa,
  • l’inserimento di quanti sono stati esclusi dal censimento
  • l’individuazione di un ventaglio di strumenti abitativi e di percorsi di inclusione lavorativa certi e sostenibili”.

Inoltre in via urgente ha richiesto un intervento sociale per il miglioramento di vita all’interno dei campi, la sospensione degli sgomberi forzati degli insediamenti “informali”, una risposta immediata all’emorragia delle iscrizioni scolastiche e una revisione del Patto di Responsabilità Solidale. Chiosa Mauro Palma, presidente dall’Associazione 21 Luglio, citando Don Milani “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.”

Silvia Costantini
(30 maggio 2018)

Leggi anche: