Migranti e diritti umani: tra racconto diffuso e la realtà

Le Ong danno valore ai diritti umani
Foto da “il Gazzettino della Calabria”
I diritti umani vengono calpestati, assistiamo a un disinteresse dei governi e dell’opinione pubblica. La responsabilità di ciò è da attribuire alle politiche e ai giornalisti” questa l’opinione dei relatori della conferenza: “Il Silenzio Rimbombante. La voce di chi può raccontare la verità”, che si è svolta il 18 aprile 2018 presso la Biblioteca Interculturale Cittadini del Mondo.Scopo della discussione era far capire cosa stia accadendo vicino a noi, nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, oltre che un’occasione per ragionare sull’operato delle organizzazioni non governative e sulle responsabilità della stampa e dei governi.

Diritti umani: la posizione dell’Italia e l’operato di Medici Senza Frontiere

“In Italia, paese “evoluto”, nel 2017 il ministro dell’interno, alla luce di 8.000 persone salvate in mare delle Ong, ha temuto per la tenuta democratica del paese. I governi che si sono susseguiti negli ultimi decenni, hanno calpestato i principali diritti dei più “deboli” ha spiegato così la situazione Italiana in contrapposizione alla capacità di affrontare le emergenze Loris De Filippi, Presidente Medici Senza Frontiere, “le clausole del Ministro Minniti mirano a rimandare i migranti nei loro paesi d’origine pur sapendo le condizioni dalle quali scappano; gli accordi con la Libia sono vergognosi in quanto si conoscono le condizioni disumane dei loro lager. Medici Senza Frontiere non ha firmato nessun accordo politico: abbiamo scelto di continuare a salvare vite. L’“atteggiamento” dei governi degli ultimi decenni stride ancora di più se penso a ciò che ho visto in Bangladesh; nella notte del 25 agosto 2017 quatrocentomila persone mussulmane della minoranza rohingya sono scappate dalle torture che subivano in Birmania per trovare rifugio in una piccola area rurale di 16 chilometri quadrati nel Bangladesh. In uno stato così povero e segnato da guerre civili e calamità naturali, sono riusciti, grazie al loro esercito e la loro protezione civile, a limitare i danni ed i morti”.Non si possono fare accordi con chi non tutela i la dignità dell’uomoA proseguire il discorso dell’operato delle Ong e della situazione libica è Gennaro Santoro, avvocato della Commissione Italiana Libertà e Diritti Civili “i soccorsi in mare delle ONG sono stati infangati dando la notizia falsa che favorivano l’arrivo di clandestini. Inoltre sulla situazione in Libia sono state avanzate proposte non fattibili, come l’idea, da parte del governo italiano di umanizzare i loro centri di detenzione. Non si possono cambiare le cose in un paese che calpesta i diritti umani. Dovremmo piuttosto aumentare i salvataggi e fornire più diritti ai migranti, dato che ci riteniamo un paese democratico. Le possibilità di fare ciò ci sono: la Libia non va finanziata, gli hotspot vanno bene a patto che le persone vi rimangano per pochi giorni, per poi essere accolti in altri centri e strutture. Purtroppo tutto ciò non avviene.Le condizioni “critiche” della accoglienza a LampedusaUn’altra criticità sono gli arrivi a Lampedusa, ora che i riflettori si sono spenti le condizioni dei migranti sono disumane– prosegue Santoro – ho raccolto le testimonianze di persone che per poche ore al giorno possono uscire dal centro: raccontano un sovraffollamento, vivono tutti insieme in uno stanzone, con una coperta e pochi viveri. Ci sono anche persone fragili come donne, bambini e malati psichici. Una donna mi ha raccontato di essere stata violentata di fronte alla figlia di 8 anni. C’è una situazione di stallo dovuta alle lungaggini burocratiche e alla non presa in carico degli enti”.

Marzia Castiglione(24 aprile 2018)

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