Ricordi d’Aroma, dal libro al take away: un viaggio alla scoperta dei sapori del mondo

Ranjeeta ha 51 anni, è nata in India ma dal 2008 abita ad Aprilia. Da piccola sognava di diventare una poliziotta, aveva la passione per il baseball e amava cucinare insieme a sua madre i “custard”, dolce tipico indiano fatto con la frutta. Una tradizione di famiglia che tutt’ora continua ad appasionarla. “Li cucino ogni settimana, ai miei figli piacciono tanto!”.Come lei, anche Fatiha ha la passione per la pasticceria e per i Makroud Luz, dolci elaborati a base di mandorle tipici dell’Algeria, la sua terra. Fatiha ha raggiunto il marito in Italia diciassette anni fa, e ha portato con se il figlio Reduane che aveva un anno. Adesso si trova molto bene ad Aprilia ma riconosce che il cammino fin qui non è stato semplice. “Non parlavo bene l’italiano, abitavo in campagna ed ero isolata da tutto e da tutti. Ancora oggi sento una profonda nostalgia per la mia famiglia e per il mio paese, specie in questo periodo che inizia il Ramadan”, confida.Anche Virendeer, venticinquenne indiana, sposata e con due figlie, sente tanto la mancanza della famiglia. “Riusciamo a vederci una volta ogni due o tre anni e quando succede è una grande festa”, spiega. Da piccola, Virendeer, aveva sempre sognato di studiare medicina ma gli è stato vietato dallo zio che non voleva uscissi da casa in quanto “donna”. “Alle mie due figlie nessuno impedirà di fare quello che a me è stato negato”, ribadisce.Ranjeeta, Fatiha e Virendder, sono solo tre delle trenta donne che per un anno intero hanno condiviso il progetto “Ricordi d’Aroma” con l’obiettivo di integrare e far conoscere alle altre colleghe di nazionalità diverse le cucine dei propri paesi di origine. Adesso, le loro storie e le loro ricette, sono state raccolte in un libro che ha lo stesso nome del progetto.“Ricordi d’Aromaè un idea che nasce da 26 anni di attività di volontariato a fianco dei migranti, nel corso dei quali abbiamo incontrato e collaborato con tante di queste donne, forti, determinate, pronte a mettersi in gioco,” spiega Lia Deiana, presidente della cooperativa Ricordi d’Aroma. “Da una parte il progetto prevedeva l’apertura della cooperativa e il Take Away, inizialmente composto da trenta donne di quindici nazionalità diverse, e dall’altra la pubblicazione del libro nel quale raccontiamo la storia di queste donne e le ricette tipiche dei loro paesi. E’ stato grazie al bando Fraternità dell’associazione “Senza confini di Aprilia”, onlus che da ventinove anni lavora insieme ai migranti, che siamo riuscite a portare avanti il progetto. E “Ricordi d’Aroma” è un nome che non è nato per caso.“L’aroma”, continua Lia, “è qualcosa che ti lega al posto da dove vieni e che ti porti dietro sempre perché rappresenta quelli che sono i profumi e i gusti della tua terra. Dal 2015, grazie al Take Away Ricordi d’Aroma di Aprilia, è possibile assaggiare i sapori del mondo senza uscire di casa,” spiega Lia.Un progetto che ha come obiettivo quello di offrire un’autonomia economica attraverso l’inserimento lavorativo dei migranti che vivono ad Aprilia, specialmente delle donne, attraverso il cibo, un ottimo veicolo di integrazione. “In ogni angolo del mondo si trova una cucina e una donna che sta preparando del cibo e quando arriva in Italia porta con sé questa ricchezza, che resta quasi sempre racchiusa tra le pareti domestiche, spesso per delle difficoltà di socializzazione dovute sia alla lingua che al carico familiare. Allo stesso tempo, abbiamo pensato anche ad Aprilia, che ha questa ricchezza sconosciuta, noi volevamo portarla alla luce per renderla più solidale, più umana e più vivibile per tutti e tutte.”Un momento nel quale la cucina diventa un luogo di aggregazione, un melting pot di culture e un posto dove le donne si sentono molto valorizzate con questo lavoro con il quale ognuna di loro trasmette, tramite il proprio piatto, il racconto di sé. Dal riso indiano al cous cous di verdure, dai falafel alle arepas sudamericane passando per il byrek albanese. Un viaggio alla scoperta dei sapori di terre diverse, un menu che si aggiorna costantemente e un locale che offre ai suoi clienti non solo la possibilità di ordinare e gustare dal divano di casa le diverse cucine provenienti da tutto il mondo ma anche l’opportunità di condividere, una volta al mese, uno scambio culturale con le cuoche attraverso le cene multietniche organizzate dalle socie.“Aprilia è una zona abbastanza difficile come territorio dove c’è molta emigrazione e abbiamo deciso di organizzare queste cene per avvicinarci alla cultura e alla conoscenza dei migranti che sono presenti nella nostra città. Una bella opportunità per creare uno scambio non solo culinario ma anche culturale. Infatti, l’ultima che abbiamo realizzato è stata organizzata da Fatiha con piatti tipici del Ramadan come la shorba e il cous cous. Lei era molto emozionata e ripeteva costantemente: i profumi di questa sera mi ricordano alla festa del Ramadan che tra pochi giorni inizierà nel mio paese.”Un progetto attraverso il quale conoscersi, raccontarsi, cucinare e lavorare insieme che ha lo scopo di sostenere e aiutare alle donne immigrate di Aprilia a costruire il proprio sentiero di vita. “Ci piace pensare che Ricordi d’Aroma sarà uno stimolo per future nuove iniziative, nuovi incontri e nuovi progetti. Un altro seme coltivato che, non sappiamo quando, non sappiamo come e dove ma, siamo certe, fiorirà.”  

Cristina Diaz(23 maggio 2018)

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