È una mattina di fine luglio e a combattere il caldo torrido dell’estate romana sono solo i condizionatori accesi di una sala delle Acli Roma di via Prospero Alpino. Questa è una delle 56 sedi convenzionate con l’Associazione culturale CEDIS – Certificazione e Didattica Italiano per Stranieri, la quale, in collaborazione con il CVCL dell’Università per Stranieri di Perugia, dà la possibilità agli stranieri immigrati di accedere alla Certificazione CELI (Certificazione Italiano Lingua Straniera).
Dal 2012 CEDIS coordina e gestisce la rete di Centri d’esame CELI denominata CELI Lazio, alla quale afferiscono, ad oggi, più di 40 scuole di italiano per Stranieri. I Corsi sono prevalentemente di livello A1, A2 e B1 e la certificazione CELI rilasciata è valida per il riconoscimento dei titoli previsti per il rilascio della Carta di Soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
L’esame CELI tra parte scritta, ascolto ed orale
Gli otto candidati sono tesi e concentrati sui loro fascicoli. Chiara Libertini, insegnante di italiano ed esaminatrice di questa sessione estiva, scandisce bene le istruzioni per compilare la prova senza commettere errori. L’esame consiste in una parte scritta, una di ascolto ed infine si conclude con una prova orale dalla durata di circa dieci minuti. “La prova di ascolto è la fase più delicata” spiega Chiara Libertini una volta che i candidati hanno terminatola parte scritta. “Viene messo un cd che scorre da solo e non abbiamo la possibilità di interromperlo. Le voci narranti sono interpreti professionisti che riprendono degli annunci della vita quotidiana, e li recitano in modo un po’ più rallentato per facilitarne la comprensione, dato che questo esame è un livello A2”.
È durante la prova orale che emerge la storia e la personalità di ognuno di loro: vengono da posti differenti, hanno età tutte diverse e la lingua comune è l’italiano. C’è chi fugge dalla Siria, chi vorrebbe diventare chef e chi si è trasferito solo per amore proprio come Eman, che vive in Italia da 14 anni.
La storia di Eman, in Italia da 14 anni
Eman ha 37 anni, è nata al Cairo ed è madre di tre bambini. È una donna forte e sicura di sé, una di quelle che con lo sguardo riesce a far emergere tutta la sua tenacia. “L’esame è andato bene, ero molto tranquilla nonostante non abbia avuto tempo per prepararmi a sufficienza”. Eman infatti racconta di essere riuscita ad ottenere un lavoro come cameriera in un albergo, dopo essersi iscritta a una scuola alberghiera. I suoi turni sono spesso pesanti, tanto da non riuscire sempre a far combaciare gli impegni di lavoro con lo studio della lingua. “è stato in particolare un mio insegnante di italiano ad aiutarmi, il lavoro da cameriera mi impegna parecchi giorni alla settimana, ma lui mi ha sempre chiamata per motivarmi a studiare e a frequentare i corsi” racconta.
Facendo un tuffo nel passato, emerge da subito un trascorso doloroso: “Quando vivevo in Egitto non studiavo e non lavoravo e sono arrivata qua che non sapevo fare niente. Per anni non ho imparato una parola di italiano, ero sempre a casa da sola e gli unici amici che avevo erano arabi. È stato il mio ex marito a decidere di venire in Italia per cercare un lavoro, io ho solo acconsentito, non avevo obiettivi” ha spiegato. “Mio marito però mi maltrattava, non solo me, anche i miei figli. Così un giorno, circa un anno fa, ho scelto di reagire, ho preso i bambini e sono andata in una casa famiglia”.
Un passo verso una nuova vita
Una scelta difficile che l’ha portata in seguito ad una svolta totale e per Eman è iniziata una “vita vera”. Il primo passo verso il cambiamento è stato proprio il confronto con la lingua italiana. La conoscenza dell’italiano è stato un tassello importante per la sua integrazione in questo paese. “Ho iniziato prima con qualche tutorial su Youtube e su internet, poi quando mi sono sentita sicura mi sono iscritta ad una scuola di italiano” spiega.
“Oggi sono qua per prendere la certificazione di lingua, è molto importante per il lavoro, se non sai comunicare con le persone è difficile trovarne uno”. Della vecchia Eman senza obiettivi precisi non vi è più alcuna traccia. Oggi infatti il suo scopo è chiaro nella sua mente: “Vorrei avere un lavoro migliore, per guadagnare a sufficienza e per garantire ai miei figli un futuro lontano dai problemi” afferma con sicurezza. Eman è pronta a voltare pagina e a iniziare un nuovo capitolo “Mai avrei pensato che la mia vita avrebbe preso questa piega”.
Francesca Mahmoud Alam(25 Luglio 2018)
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