La Romania festeggia i suoi cento anni

L’Ambasciata della Romania, l’Ambasciata della Repubblica Moldova e l’Episcopia Ortodossa Romena in Italia all’inaugurazione dell’evento “1918-2018 cento anni, la Romania si racconta“.
Dalla letteratura alla cinematografia, dalla storia alla moda, dalla musica all’arte. Otto giorni di mostre e esposizioni, per conoscere la tradizione e la storia rumena, si terranno nella rinnovata cornice dello storico palazzo WEGIL, nel cuore di Roma, dal 11 al 18 settembre in occasione del centenario della nascita della Romania.

“Con l’evento 1918-2018 cento anni, la Romania si racconta vogliamo trasmettere ai visitatori questo primo secolo di unificazione che ha portato la Romania ad essere uno degli stati membri dell’Unione Europea e far conoscere a tutti un’altra faccia di questo meraviglioso paese, la sua cultura e le sue tradizioni, come quella di accogliere tutti quelli che ci verranno a trovare con pane e sale, come facciamo in Romania,” spiega Eviana Merauta, coordinatrice dell’evento.

 

Un’esposizione gratuita e dedicata a tutti i tipi di pubblico che verrà inaugurata con un breve saggio musicale della musicista e maestra “Flauto di PanRoxana Busitham. “L’itinerario della mostra inizierà con un corridoio storico progettato e commentato dal professor Emil Ratiu, importante storico rumeno, ormai italiano di adozione, che vive a Roma da oltre 50 anni dove ha lavorato come medico” spiega Eviana, “ma allo stesso tempo i suoi testi di cultura storica romena hanno fatto il giro del mondo”.
Dalla storia alla moda grazie alla mostra di Raluca Merauta che ospiterà oltre 100 IA, la camicia femminile tradizionale romena. “Si tratta di una mostra molto importante per noi rumeni nella quale sarà possibile ammirare le IA appartenenti ai suoi nonni e bisnonni oltre a quelli del collezionista Leonard Nae, artigiano della tradizione romena. Inoltre, grazie ai workshop, la mostra di Raluca Merauta vuole far capire l’importanza di un lavoro in estinzione com’è il ricamo, un lavoro che oggi viene pagato quasi quanto quello di un medico chirurgo, in quanto implica abilità molto ricercate nel settore del restauro.”

 

 

Anche la religione trova il suo spazio all’interno dell’evento per il centenario della nascita della Romania, “ci sarà un’area curata dalla Patriarchia Ortodossa in Italia alla quale parteciperanno diversi docenti universitari. In occasione della mostra di antiche icone dei secoli XVIII e XIX conteremo anche sul prezioso apporto di Francesco Guida, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Roma 3.”

 

Giovedì sarà il giorno dedicato alla letteratura con la presentazione del libro “Storia della Transilvania” di Ioan Aurel Pop, presidente dell’Accademia della Romania, unico libro di storia rumeno tradotto in italiano, e ci sarà l’incontro con diversi autori di libri romeni e italiani come gli scrittori Claudio Damiani e Marco Onofrio. “Con l’occasione verrà presentato il centro culturale Romeno Italiano di Roma e verranno offerte alcune pietanze tipiche rumene come il sarmale, involtini di verza, carne e riso, e le placinte, dolci fatti con la pasta sfoglia ripiena.”
Il percorso dedicato ai cento anni di storia della Romania prevede anche un angolo dedicato allo sport, grazie a una mostra tributo alla ginnasta rumena Nadia Comaneci, e uno dedicato alla geografia e al turismo dove avranno spazio le università d’eccezione che da ormai più di dieci anni ospitano molti ragazzi italiani. “Abbiamo organizzato dei workshop che inquadrano la Romania come terra di cultura, di turismo, ma anche come opportunità di lavoro. Un terzo delle persone che hanno collaborato all’organizzazione e che svolgeranno il ruolo di guida alle persone che parteciperanno all’evento sono studenti rumeni in Italia.”

1918-2018 cento anni, la Romania si racconta“, è un evento importante che ancora una volta, spiega Eviana, “vuole cercare di unire due popoli latini molto vicini sia storicamente, sia fisicamente. Per me e per tutti gli organizzatori, tra cui l’associazione Romit Tv, è la prima esperienza nell’organizzare un evento così complesso e prestigioso nel quale abbiamo impiegato molto tempo ed energie ma grazie allo sforzo di tutti è diventato realtà. Purtroppo non siamo riusciti ad ottenere il finanziamento dalla diaspora romena ma grazie alla Regione Lazio e alle istituzioni italiane che ci hanno aiutato tanto abbiamo trovato questa bella location e questo ci fa sentire sempre più parte dell’Italia.”

 

Cristina Diaz
(11 settembre 2018)
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