“A Porta Capuana si ritrovano sempre dei ragazzi a giocare a calcio. Spesso nel camminare mi fermo a guardarli. Un giorno rimango colpito da uno di loro: faceva rotolare la palla in un modo unico!”. Così Rosario Campana, allenatore di calcio del Gragnano, incontra per la prima volta Amir. Si avvicina e cerca di conoscerlo.
Rosario: l’incontro con Amir e la sua storia
“Abito nel centro di Napoli a Corso Garibaldi”, racconta Rosario felicemente sposato e padre di 2 figli, Giuseppe di 26 anni laureato in economia aziendale ed Emanuela di 20 anni. “Amir parlava solo francese e così all’inizio non è stato facile, ma avevamo una cosa in comune: il calcio”. L’appuntamento a Porta Capuana diventa fisso: lo guarda giocare per un periodo poi decide di invitarlo ad allenarsi con la sua squadra, il Gragnano. Amir Mohamed Gassama è il suo nome e quel “rotolare unico” della palla segna l’inizio di un’amicizia. “Scopro la sua storia: è fuggito dalla guerra del suo paese, la Guinea Conakry, quaranta giorni tra autobus e tragitti estenuanti a piedi, fino a imbarcarsi in Libia su una delle tante barche in partenza per l’Europa”.Amir arriva in Italia ancora minorenne circa 2 anni fa.
Rosario e Amir: amicizia e calcio
Amir è più che bravo e subito viene notato: la chiamata del Carpi in serie B, poi il Potenza e addirittura il Napoli. Intanto nasce un’amicizia, anzi di più. Rosario inizia a preoccuparsi di Amir come di un figlio: il suo fare avanti e indietro ogni giorno dal centro di accoglienza dove è ospitato e il suo permesso di soggiorno, sono questioni che non lo lasciano sereno. Così si mette in movimento per trovare soluzioni.La famiglia non rimane a guardare e viene coinvolta dalla passione di Rosario. È proprio la moglie a un certo punto a dirgli “fallo restare con noi!”. Così Amir diventa di casa, uno di famiglia portando un mondo nuovo dentro le mura domestiche di casa Campana.
Amir e la quotidianità in casa Campana
Amir migliora il suo italiano e la mattina segue Rosario e il figlio Giuseppe nel lavoro di ufficio. La vita di tutta la famiglia Campana cambia, “mi ha migliorato come persona: conoscerlo è stato come vincere al SuperEnalotto. Una ricchezza improvvisa e immeritata!”Le diversità di cultura e religione diventano scoperta e ricchezza condivisa “Amir è mussulmano. Durante il Ramadan aspettavamo il tramonto per cenare tutti insieme, perché in famiglia si mangia insieme, è un momento importante di condivisione”. La moglie di Rosario ormai cucina con naturalezza ricordandosi di non usare carne di maiale. Quotidianità significa anche vedere Amir che mentre sono tutti insieme a guardare una partita di calcio in TV, si ferma per la preghiera passando dall’esultare con la famiglia al raccoglimento.
Il sogno di Rosario per Amir
Per Amir il futuro è il calcio di alto livello: “deve fare un anno nella dilettantistica e poi già ha tante richieste: diventerà un campione”. A gennaio potrà fare richiesta per il tesseramento.“Mi chiama “papà” e quando dice il suo nome, senza indugio aggiunge “Campana””. Ora manca solo la tranquillità di poter tutelare legalmente Amir perché non rischi con i tanti cambiamenti dovuti al Decreto Salvini: questo è il sogno di Rosario!
Silvia Costantini(13 novembre 2018)
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