Corteo di daimyo e samurai con lo sfondo del monte Fuji nella mostra Kimono ovvero l’arte di indossar storieKatsugi,Maru Obi, sia che queste parole non significhino niente per voi, sia che sappiate di cosa si stia parlando, cioè di kimoni dal raro al più formale, non potete perdere Kimono ovvero l’arte di indossar le storie, mostra, in quattro sezioni, inaugurata il 6 novembre che resterà aperta fino 19 gennaio 2019 all’Istituto Giapponese di Cultura in via Antonio Gramsci 74 a Roma. Quattro capitoli ispirati a religione, infanzia, tradizione e natura, in una trama di intrecci narrativi riportati con grande maestria su stoffa.Tre kimoni nella sezione Storie di fiori della mostra Kimono ovvero l’arte di indossar storie
La collezione Manavello
I magnifici kimoni di inizio ‘900 per donna, uomo e anche bambino fanno parte della collezione privata Manavello, nata circa quindici anni fa dalla passione di Lydia Manavello che si dichiara “collezionista non gelosa di quello che colleziona”, e anzi lo mette in mostra oggi con la collaborazione del Museo delle Civiltà di Roma.”Sono innamorta del bello e quando sono caduta nella rete del Giappone e della sua cultura raffinatissima ne ho intrapreso lo studio fortemente attratta dalle arti applicate, in modo particolare dai tessuti” racconta Lydia Manavello “Non sono più uscita da quella rete, addentrandomi sempre di più in questo mondo complesso che i kimoni ben rappresentano. Infatti se la forma dei kimoni è sempre la stessa, la tessitura, i disegni, i colori, non sono mai uguali, l’eventuale ripetitività è legata solo all’uso dello stencil. Sui tessuti sono raccontate storie che i libri non narrano”.Su questi abiti tradizionali è possibile ritrovare la storia dell’evoluzione della società, epoca dopo epoca, un racconto su tessuto che evidenzia risvolti antropologici e sociali. Lydia Manavello ha arricchito la sua collezione sia con preziosi kimoni in seta legati ad antichi metodi di lavoro spesso decorati a mano sia con kimoni ispirati a fatti di cronaca contemporanea. Divertitevi a osservare i dettagli dei disegni su stoffa, dove a seconda dei temi, non mancano il monte Fuji sullo sfondo o il beneaugurante bambù come nel kimono da sposa rigorosamente nero, ma con fodera rossa e bordi chiari sui quali si stagliano canne e foglie di bambù. Scoprite l’uso dei colori dal grigio al nero fino a tutte le nuances del viola, liberalizzate solo dal 1868, e prima di esclusivo appannaggio dell’Imperatore.
Non solo kimoni
Aquiloni nella mostra Kimono ovver l’arte di indossar storieNello spazio espositivo suddiviso in quattro parti, quanti sono i temi della mostra, nell’area dedicata ai kimoni dei bambini – che include anche quello speciale che viene indossato dal neonato per la prima uscita per andare al tempio – ci sono bambole, che rappresentano l’Imperatore e l’Imperatrice e acquiloni coloratissimi dagli sguardi severi. Nell’area dedicata alla natura non potevano mancare ikebana realizzati a rotazione da diverse scuole: Ikenobo, Ohara e Sogetsu.La mostra è adatta ad adulti e bambini, appagante sia per chi voglia fare una semplice visita da godere con gli occhi, sia per chi desideri approfondire la storia di ciascun kimono: ogni manufatto è accompagnato da chiare schede illustrative che precisano il nome, la tipologia, il motivo decorativo, la tessitura, la tecnica e illustrano quanto rappresentato su tessuto.Ikebana delle scuole Ikenobo alla mosyta Kimono ovvero l’arte di indossar le storiecollezione Lydia Manavelloa cura di Yurina Tsurui e Maria Cristina Gasperiniallestimento: Nobushige Akiyamatesti: Lydia Manavello, Loretta Paderni (MUCIV))Si ringrazia Galleria Nazionale d’Arte Modernaorario: lun-ven 9.00-12.30/13.30-18.30merc fino alle 17.00 sab 9.30-13.00INFO: 06 3224754 www.jfroma.itvisite guidate gratuite su prenotazione allo 063224754Scuole/gruppi/percorsi didattici: gruppi@jfroma.it17 novembre 2018 sabato ore 1127 novembre 2018 martedì ore 176 dicembre 2018 giovedì ore 1512 gennaio 2019 sabato ore 1117 gennaio 2019 giovedì ore 17Leggi anche:PiùperTe Visite guidate gratuite al giardino giapponese di RomaCinquant’anni di cinema all’Istituto giapponese di culturaSakura in fiore al laghetto dell’EUR
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