La generazione dei film al computer
Qual è l’ultimo film che avete visto?
Quando le pellicole lasciano il segno
Che tipo di film prediligete vedere? È importante la nazione di origine?W. A me piacciono i film che parlano della realtà: le storie vere e le battaglie per i diritti civili. I miei attori occidentali preferiti sono Denzel Washington e Spike Lee. In Gabon il mio regista preferito è Henry Joseph Koumba Bididi e poi Jean Yves Mensan perché tutti i film che fanno sul Gabon sono sulla realtà locale. Mi parlano, mi toccano. Ho visto tanti film dell’Africa dell’Ovest, realizzati in Mali, Senegal, ecc., generalmente sono film che mettono in evidenza tradizioni, valori tipici dei paesi africani e la dinamica di rapporti tra gruppi locali. E poi apprezzo i film gabonesi che parlano del conflitto identitario di cui soffre l’africano occidentalizzato che torna nella sua terra dalla famiglia e nella sua comunità locale.
L’ importanza del cinema
Cos’è il cinema per voi?W. È un mezzo per concepire la realtà e anche l’espressione dei nostri ideali, delle nostre paure, dei nostri modi di vedere la società. Per me il cinema è soprattutto uno strumento politico che dovrebbero usare i nuovi poteri africani perché la decadenza della società gabonese e africana è dovuta anche al fatto che l’80% dei film diffusi e trasmessi sono americani. Negli anni’90 c’erano dei quartieri dove i ragazzini volevano imitare le gang dei ghetti americani. Questo fa capire quanto il cinema sia in grado di influenzare i popoli. Anche l’immigrazione così massiccia dall’Africa verso l’Europa è dovuta all’opulenza che traspare nelle pellicole americane. Nessuno spiega come si arriva ad ottenere quei soldi, come fa un personaggio a poter entrare in un ristorante e ordinare tutto ciò che vuole. Questo è fuorviante.S. Il cinema è un mezzo per accrescere la nostra cultura guardando mondi lontano dal nostro. La tecnologia influenza molto i giovani e cinema e tv sono un mezzi per far arrivare messaggi ai ragazzi, per renderli consci di come la realtà sia davvero, senza cedere a stereotipi.Essere giurato Piuculture al MedFestival cosa significa per te?W. Un onore. Sono contento di poter dare il mio contributo per premiare qualcuno che ha sudato per lanciare un messaggio. Sono stato sorpreso di essere stato scelto e sono davvero onorato ed emozionato.S. Ho un po’ paura di non essere all’altezza, ma sono contenta e non vedo l’ora di fare questa esperienza.Che cosa vi aspettate dal Festival del Cinema del Mediterraneo?W. Mi aspetto che i registi siano consapevoli e responsabili del compito che hanno: sensibilizzare l’umanità. Il Mediterraneo è da sempre un punto di conflitto e di dialogo tra l’Africa, il Medio Oriente e l’Occidente . Io spero che i registi in gara abbiano scelto la visione del dialogo tra le diverse culture. Ne abbiamo bisogno.S. Il MedFilm festival è un’occasione importantissima per vedere dei mondi che non conosciamo, per avvicinarci a loro. Io sono di origini tunisine ma sono nata in Italia ed è importante anche per me poter vedere meglio società diverse da quella nella quale vivo. Noi ragazzi ci facciamo molto condizionare dai mezzi di comunicazione come il cinema e la tv, è importante che i media siano usati per trasmettere un messaggio valido, che facciano capire che siamo tutti esseri umani e che ogni punto di vista può e deve essere ascoltato.Leggi anche:
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