Piano freddo, numeri e aspettative: meglio dello scorso anno?

Piano FreddoCon una determina dirigenziale del 16 ottobre 2018 il Dipartimento Politiche Sociali, Direzione Accoglienza e Inclusione, apre una “gara per l’affidamento di servizi nell’ambito del periodo invernale 2018/2019 per l’affidamento di servizi di accoglienza notturna (H24 e H15) e servizi di accoglienza diurna a bassa soglia (H9) in favore di persone in condizioni di marginalità sociale per il periodo dal 10/12/2018 al 10/04/2019”.

Piano Freddo: i numeri del 2017/2018

Il 20 aprile 2018 si è chiuso il Piano Freddo 2017/2018 con la comunicazione ufficiale del Comune di Roma che riportava i seguenti dati:

  • “Dal 1° dicembre al 30 aprile, 381 posti per l’accoglienza notturna e 246 per l’accoglienza diurna hanno integrato il circuito ordinario. Attività e servizi del Piano freddo capitolino arrivano oggi a scadenza naturale.

Ripercorriamo brevemente l’iter cronologico che ha portato a questi numeri:

 

Piano Freddo: i numeri “previsti” per il 2018/2019

La determina dirigenziale del 16 ottobre segna il via per il piano freddo 2018/2019. Con lo stesso iter dell’anno precedente apre la candidatura per selezionare soggetti in possesso di idonei requisiti di capacità tecnico-organizzativa ed economico-finanziara per l’accoglienza notturna e diurna (H9). Alla chiusura del bando i candidati sono:

  • CRS Cooperativa Roma Solidarietà
  • Istituto Don Calabria Ente ecclesiastico
  • Associazione Centro Astalli
  • RTI Tre Fontane (mandataria) e Medihospes (mandante)
  • Comunità di S. Egidio
  • Associazione Croce Rossa Italiana – Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale
  • Esercito della Salvezza

Piano Freddo: tiriamo le somme

In attesa dell’esito di valutazione delle domande pervenute, emerge che, rispetto al precedente bando per il Piano Freddo 2017/2018, per l’accoglienza notturna i posti sono aumentati solamente di 5 unità. Numero che risulta insufficiente se si tiene conto che a Roma le persone senza fissa dimora sono circa 8mila.235 posti in più (sommati ai 2500 già disponibili) non si avvicinano neanche minimamente alla soluzione del problema accoglienza al quale si sommano in modo crescente le persone che con l’applicazione del decreto Sicurezza e Immigrazione e lo sgombero del presidio Baobab presso la Stazione Tiburtina, si trovano ora per strada.Croce Rossa Italiana e la Comunità Sant’Egidio hanno dichiarato il piano “insufficiente” manifestando la loro preoccupazione concreta segnata già dalle prime morti.

Silvia Costantini(12 dicembre 2018)

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