È la determinazione la prima cosa che viene in mente quando si parla con Cristina Rosselli Del Turco, classe 1960, presidentessa della Cooperativa Zadejno, che si occupa da più di 15 anni di lavorare con donne appartenenti a minoranze a rischio per realizzare prodotti sartoriali di alta qualità. Zadjeno ha aperto da poco un punto vendita in via Nisco 3, nel quartiere Appio Latino.
I libri di Zadjeno per bimbi non vedenti e sordomuti
Bambole di stoffa, borse, vestiti, accessori, grembiuli, sciarpe, scalda collo, scalda testa, il negozio pullula di oggetti etnici realizzati con materiali di alta qualità. Inoltre sul loro sito è possibile ordinare non solo, borse, vestiti e accessori ma anche libri speciali. Per la collana Fabric books le lavoranti realizzano dei libri di stoffa in lingua Brail e in Lis, in collaborazione con degli editori europei, per aiutare l’apprendimento dei bambini sordomuti e ciechi. I maggiori clienti sono le scuole del nord Italia e quelle francesi.
La sensazione di toccare la neve dalle pagine del libro e la possibilità di leggere delle storie, è resa possibile ai bambini speciali grazie al paziente e faticoso lavoro delle lavoranti di Zadjengo. È merito loro se tantissimi minori con disabilità riescono ad imparare l’alfabeto o a ridere leggendo una storia buffa pur non avendo la vista o non potendo ascoltare.
Destinati ai giovanissimi anche set di tovagliette e bavaglini per gli asili nido e le materne e le bambole di diverse etnie che vengono vendute in molti istituti d’Italia e d’Europa.
“Il mercato dell’artigianato è difficile da portare avanti, il nostro vero competitor non è il negozio che ha prodotti simili ma di scarsa qualità a prezzi più bassi, il nostro vero concorrente è il consumismo” racconta Cristina. “ Noi facciamo anche riuso. Non nei prodotti destinati ai bambini, ma nei particolari delle borse o quando vengono a chiederci di sistemare zip e piccolo dettagli dei vestiti. Ci definiamo una cooperativa etica e cerchiamo di portare avanti il nostro percorso per un mondo migliore”.
I corsi di formazione di Zadjeno per ragazzi con vite difficili
La cooperativa è impegnata anche in corsi di formazione rivolti alle ragazze del carcere minorile di Casal del Marmo e ai ragazzi con bisogni speciali nelle scuole. “ Ciò che ci riempie di soddisfazione – racconta Cristina – è il legame affettivo che viene a crearsi con chi frequenta i nostri corsi. Non sempre è facile, per una cooperativa, trovare la motivazione per andare avanti e i legami affettivi che si creano con le ragazze sono uno degli elementi positivi che ci consente di proseguire nelle nostre attività”.
Zajedno significa “Insieme” in lingua slava. La storia inizia nei primi anni del 2000 con l’associazione di volontariato “Insieme Zaied” impegnata nell’integrazione delle donne rom bosniache. Intraprendendo un percorso di sartoria creativa è stato possibile insegnare un mestiere alle ragazze rom. Il progetto è cresciuto così tanto che da sei anni l’associazione è diventata una cooperativa lavoro iscritta alla camera di commercio.
Veronica Di Norcia
(4 gennaio 2019)
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