Cineforum alla Casa dei Diritti Sociali: lezioni di empatia

Lunedì 15 aprile alla Casa dei Diritti Sociali, in via Giolitti, ha avuto inizio il progetto di cineforum in collaborazione con gli studenti di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, per il quale sono previsti quattro incontri, ogni lunedì, fino al 6 maggio.La Casa dei Diritti Sociali è un’organizzazione laica che tra varie attività propone una scuola di italiano per stranieri. Proprio nell’ambito della scuola è nato il cineforum, attività ormai “storica” che si svolge ogni lunedì pomeriggio, che ha come obiettivo quello di praticare l’ascolto della lingua italiana per parlarla e comprenderla meglio. 

Studenti all’entrata della scuola in via Giolitti. Fonte: Focus – Casa dei Diritti Sociali

La scelta dei film

All’evento, oltre ai ragazzi che frequentano le lezioni con la CDS, sono invitati anche gli studenti della di Roma Tre.I film sono scelti in modo da affrontare vari temi che caratterizzano il nostro tempo. Si parte con “Lezioni di cioccolato” una commedia del 2007 diretta da Claudio Cupellini.Intorno alle 17.00 cominciano ad arrivare dei ragazzi e nell’attesa che arrivino tutti e che inizi la proiezione si discute su diversi argomenti: si parla di cibo e qualcuno prova a spiegare delle ricette tipiche del proprio paese, oppure, per restare coerenti con l’ambiente, si riflette sulla scuola e di come questa sia diversa nelle varie zone del mondo dal punto di vista organizzativo. Tutto ciò costituisce una buona opportunità per conoscere nuove parole e culture diverse. Poco prima dell’inizio della proiezione i partecipanti all’evento vengono coinvolti in un paio di giochi che servono anche per imparare i nomi di tutti.Finalmente partono i titoli di testa e tutti prendono posto per assistere alla proiezione.

Cinema e multiculturalismo

“Lezioni di cioccolato” pur essendo una commedia leggera offre alcuni spunti di riflessione sul tema dell’integrazione: il protagonista, un imprenditore senza scrupoli, è costretto a mettersi nei panni di un egiziano e soltanto così capisce quanto sia difficile staccarsi dalle proprie radici e ritrovarsi catapultato in un paese ed una cultura diversi.Malgrado la storia narrata nel film, essendo una commedia, sia iperbolica, è probabile che il regista abbia scelto di raccontarla anche per invitare gli spettatori ad essere più empatici verso il prossimo. L’empatia è una grande qualità perché permette di capire più a fondo le persone, ma probabilmente oggi questa dote sta venendo a mancare ed è sempre più rara. Lo dimostrano i fatti di cronaca, anche più recenti: invece di integrare favorendo il multiculturalismo si tende a respingere infrangendo le speranze di migliaia di persone che cercano un futuro migliore, lontano dalla guerra e dalla miseria.

Matteo Ferraro(17 aprile 2019)

Leggi anche: