Una partita contro l’odio: una cronaca da Infomigranti

Mercoledì 20 febbraio nel campo XXV Aprile, a Pietralata, si è tenuta la partita di calcio tra Liberi Nantes e la Nazionale Italiana Gay. L’iniziativa è stata battaglia sportiva contro il crescente odio verso le categorie di persone rappresentate, e la generale intolleranza sempre più legittimata dall’odierno panorama politico. 

Le due squadre in campo prima del fischio d’inizio
Liberi Nantes è una squadra composta unicamente di rifugiati, mentre la Nazionale vede la partecipazione di omosessuali ed amici. Entrambe le formazioni contano sulla presenza di ragazze: oltre che attraverso lo sport una battaglia è combattuta anche al suo interno, una battaglia contro la sua diffusa idea machista.  Pasolini diceva che il football è un linguaggio col suo codice composto di unità fondamentali, i podemi, e che come ogni linguaggio è articolato in prosa e in versi.La squadra di Liberi Nantes recita in campo un calcio poetico: fantasioso, istintivo, agile, flamboyant. Ogni giocatore porta in dote la propria storia, e ogni storia contribuisce a rendere il loro gioco una lunga poesia sulla vita. Bamba, del Mali, è venuto a sapere di Liberi Nantes da un amico algerino, e contro la Nazionale Italiana Gay gioca la sua prima partita. Aisha, algerina di Chlef, laureata in scienze politiche, si è trasferita in Italia perché l’ambiente da cui viene è restìo a legittimarle i diritti che le spettano da essere umano: “quando gioco mi sento semplicemente libera” afferma.La Nazionale Italiana Gay appare più organizzata, prosaica: la loro è una tecnica del raziocinio più che dell’istinto, che a tratti sfocia nel vizio tutto italiano del contropiede. Il loro gioco è un’esperienza collettiva: tutti italiani, fascette arcobaleno al braccio, contenti di giocare per qualcosa.L’opera finita è un’insieme di prosa e poesia, di un “tutti” e tanti “uno”, in egual misura. La partita finisce tre pari; nessuno è superiore a nessuno, anche se il primo gol di Liberi Nantes, un cucchiaio alla Totti, difficilmente si cancellerà dalla memoria del portiere della Nazionale.

Francesco Apolloni(22 febbraio 2019)

L’autore dell’articolo, Francesco Apolloni, è uno studente del Liceo Scientifico S. Francesco d’Assisi, che ha partecipato alla quinta edizione di Infomigranti scuola, progetto di giornalismo sociale nell’ambito dell’alternanza Scuola Lavoro.Leggi anche: