Teatro CDS: sul palco la vera prova è l’integrazione

"...Or vedete a voi davanti, un gruppetto di migranti... Siamo qui per divertirvi con risate in quantità, perché Achille Campanile fa parole in libertà. Mira la dindondella Mira la dindondà!"

 

Il gruppo di attori e volontari con la regista Magda Mercatali. photo credit: FB Casa dei Diritti Sociali
Dai banchi della scuola di via Giolitti al palco del Teatro Belli, passando per la sala prove: l’oratorio del Caravita, nel centro storico di Roma. Una vera avventura, un’esperienza umana importante e preziosa quella degli attori migranti, studenti della scuola di italiano di FOCUS – Casa dei Diritti Sociali che si sono esibiti sul palco dello storico teatro trasteverino lo scorso fine settimana in “Mira la Dindondella…”, per tre serate sold out.Il gruppo di studenti-attori, come ogni anno è stato diretto dalla regista, attrice e insegnante volontaria di CDS Magda Mercatali, che con professionalità e amore accompagna i migranti del laboratorio teatrale in un percorso umano e di formazione: il teatro è magia, emozione, crescita e in questo caso, è stato un vero corso intensivo di italiano. La settima edizione del laboratorio teatrale è stata proprio un omaggio alla lingua italiana, con i calembour, le gag umoristiche, le battute comiche di Achille Campanile.“Mira la Dindondella…”, scritto e diretto da Magda Mercatali, è stata una prova attoriale complessa: giochi di parole, doppi sensi, ritmi serrati, veloci cambi di abiti e oggetti di scena; una vera prova d’attore unita a una sfida linguistica, entrambe superate brillantemente.Abiti di scena neri, da veri attori, firmati dalla costumista teatrale Lia Morandini; scenografia essenziale; a riempire il palco sono state le espressioni comiche, gli sguardi parlanti, le voce sostenuta, i movimenti precisi, la presenza scenica degli attori migranti, accompagnati dalle musiche di Giuliano Taviani.Il laboratorio, che per sei mesi ha impegnato gli attori e il gruppo di volontari di CDS, si è svolto, come ha ricordato la regista, in un periodo difficile, in cui molti studenti della scuola di italiano hanno subito le conseguenze del Decreto Sicurezza, trovandosi tagliati fuori dal sistema di accoglienza. Per questo, il palco è stato molto di più di una casa dell’arte: il laboratorio di teatro è stato per mesi un luogo familiare per questi studenti, perché dietro le quinte sono ancora molte le prove da affrontare. Gli attori in scena: Alpha (Guinea), Annushka (Ucraina), Boutros (Egitto), Favour (Nigeria), Fermin (Perù), Ibrahim (Eritrea), Ibtissam (Marocco), Nour (Tunisia), Serghei (Moldavia), Souleymane (Mali).

Elisabetta RossiFotografie: Graziano Lucia(5 giugno 2019)

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