In crescita la presenza di Piuculture nelle scuole

Un volontariato competente e motivato

Uno dei lavori degli alunni stranieri per l'anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia
Uno dei lavori degli alunni stranieri per l’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia

Sono 182 gli alunni stranieri che frequentano, nell’anno scolastico in corso, i laboratori attivati nelle scuole del territorio comunale dall’associazione Piuculture, seguiti da 75 insegnanti volontari. Di anno in anno è cresciuto il numero dei volontari e quello degli alunni iscritti, che nel 2012-13 erano 75: un incremento, quindi, del 243%. Un buon traguardo per l’associazione, che quest’anno festeggia il decimo anniversario della sua attività nelle scuole.

Il progetto scuola

Di fronte alle difficoltà che le scuole incontrano nel realizzare efficacemente l’integrazione degli alunni stranieri a partire dalla conoscenza della lingua, per inadeguatezza di strumenti e risorse come ad esempio l’organico potenziato, la proposta di Piuculture è evidentemente risultata efficace, tanto da guadagnarsi la fiducia di dirigenti e insegnanti.Per capire i motivi di questa fiducia bisogna entrare nel merito del progetto dell’associazione, che “sin dall’inizio – dice la presidente Amalia Ghisani – è stato caratterizzato da scelte precise: la proposta metodologica e didattica dei laboratori e la relativa formalizzazione dell’intervento. Avendo fatto la scelta di intervenire all’interno delle scuole sulla base di convenzioni, nella logica della sussidiarietà, la nostra attività contempera due esigenze: quella di rispettare alcuni momenti formali del percorso didattico – rilevazione della situazione di partenza, programmazione, verifica dei risultati di apprendimento – con quella di assicurare al nostro intervento la dimensione affettivo-relazionale, anche ludica, indispensabile per creare un clima favorevole d’apprendimento. Da qui la scelta di proporre dei laboratori e non dei dopo-scuola”.Anche per quanto riguarda i corsi di italiano per i genitori degli alunni dallo scorso anno sono aumentate le richieste. “Per il momento è attivo quello per adulti nel plesso Don Bosco dell’I.C. di Piazza Capri nel III Municipio, al suo secondo anno di attività, e stiamo cercando di capire se riusciamo ad avere le forze necessarie per attivarne altri”.

Una didattica personalizzata. L’esperienza nell’I.C. Falcone-Borsellino

Il cardine della didattica è il lavoro personalizzato: ogni alunno o piccolo gruppo di alunni lavora su materiale elaborato o selezionato dalle stesse volontarie sulla base delle loro esigenze specifiche.

I.C. Falcone-Borsellino - bambini al lavoro con la guida di una volontaria di Piuculture
I.C. Falcone-Borsellino – bambini al lavoro con la guida di una volontaria di Piuculture

Una delle scuole in cui da anni operano i volontari di Piuculture è l’I.C. Falcone-Borsellino. Quest’anno ci sono molti alunni arrivati da poco in Italia dall’India, dal Perù o da altri Paesi; sono bambini di sette, otto, a volte dieci anni, e per loro è un mondo completamente nuovo, a partire dalla lingua.Entrando nell’aula del plesso della primaria di via Reggio Calabria dove si sta facendo lezione, si vedono i bambini seduti in gruppi di due o tre, immersi in un’attività, seguiti da un’insegnante. In questo momento sono alle prese con un cruciverba semplificato su alcune difficoltà dell’ortografia; poi passeranno a lavorare sui mesi dell’anno.

cruciverba per imparare l'ortografia
cruciverba per imparare l’ortografia

Come dice Anna Maria di Gianvito, una delle 4 insegnanti volontarie, non si tratta di una simulazione scolastica: non si insegnano le materie, ma solo la lingua italiana. “Un alunno di seconda o terza generazione tende ad essere già fluido nella lingua italiana, avendo frequentato il ciclo scolastico sin dalla scuola materna. Un bambino arrivato da poco ha invece più difficoltà, deve destreggiarsi con differenze linguistiche difficili da comprendere, come le doppie o la pronuncia della “c” aspra in italiano o con la grammatica e l’ortografia in generale. C’è un delicato equilibrio da stabilire con questi bambini: devono acquisire conoscenze per inserirsi nel percorso scolastico e integrarsi, facendo della lingua lo strumento principale per la realizzazione di sé e la relazione con gli altri, ma devono anche conservare la cultura del Paese da cui provengono, con il quale mantengono un legame attraverso la loro comunità presente nel territorio e nel quale potrebbero in futuro ritornare. Comunque, un’esperienza di impegno bellissimo, umano e sociale!”

L’attenzione alla formazione

Le parole dell’insegnante testimoniano il modo di intendere il volontariato dell’associazione Piuculture: i volontari non sono semplici erogatori di un servizio, ma partecipano all’intero progetto, di cui un aspetto importante è l’attenzione alla formazione. Questa viene fatta in stretto rapporto con la Rete Scuolemigranti, anche per condividere le buone pratiche.“Il nostro – afferma Ghisani – è un volontariato motivato e competente, per questo organizziamo momenti di formazione operativa, che deve cioè avere delle ricadute significative sul percorso didattico. In questo autunno abbiamo organizzato due corsi per i coordinatori dei laboratori e volontari interessati con degli esperti sulle prove d’ingresso e sulla didattica laboratoriale”.

Luciana Scarcia e Flaminia Zacchilli(26 novembre 2019)

 LEGGI ANCHE:Per una scuola inclusiva bisogna fare reteA scuola di convivenza come scambio di culture e saperiL’utopia concreta dell’integrazione a scuola