ReFoodGees: ridistribuire gli alimenti invenduti del mercato

 ReFoodGees al mercato Esquilino
ReFoodGees al mercato Esquilino(foto

Nascita di ReFoodGees

L’associazione ReFoodGees si riunisce tutti i sabati, tra le quattro e le sei del pomeriggio, nel cortile del Nuovo Mercato Esquilino per distribuire gli alimenti rimasti invenduti sui banchi del mercato. “È l’orario e il luogo perfetto”, spiega la volontaria di ReFoodGees , “di domenica il mercato chiude e i prodotti che vengono distribuiti dall’associazione sarebbero, altrimenti, da buttar via”. L’iniziativa ReFoodgees nasce nell’ottobre 2018 al Nuovo Mercato Esquilino, ma la prima associazione di questo genere a Roma ha origine all’Alberone sulla via Appia, grazie al patrocinio del I Municipio.

Lo scopo di ReFoodGees

Quello portato avanti da ReFoodGees è un progetto necessario per affrontare una problematica sociale sempre più impellente: gli sprechi alimentari. Una questione che accomuna tutti gli esercizi commerciali, dall’ultimo fast food al più elegante ristorante a cinque stelle. Il cibo invenduto, spesso ancora edibile, viene gettato via senza possibilità di riutilizzo. ReFoodGees invece si accorda con molti commercianti del Nuovo Mercato Esquilino per redistribuire a chi ne ha bisogno, ciò che resta sui banchi alla chiusura del mercato: verdure, frutta, pizza e pane.

ReFoodGees: raccoglitori e distributori sono benvenuti

Partecipano alla raccolta e alla redistribuzione persone provenienti da paesi e culture diverse, inclusi richiedenti asilo,  a volte viene salvata una tonnellata intera di frutta e verdura, perfettamente edibile e vendibile. Non si tratta di assistenza o beneficenza, la distribuzione è rivolta a utenti di ogni estrazione sociale, genere e origine e, analogamente al mercato, il banco di  ReFoodGees è frequentato da persone provenienti da tutte le parti del mondo: Bangladesh, Nordafrica, Sudamerica, Est Europa e tanti altri paesi. Non è necessario prenotarsi per unirsi il sabato al gruppo di ReFoodGees, e una mano in più è sempre gradita.

ReFoodGees fa rete

ReFoodGees collabora spesso con altre associazioni  come EduRaduno, che organizza workshop di creatività e lavoro manuale rivolti ai bambini,  ButtaBeat Riciclato, un gruppo di musicisti che realizzano musica a partire dai materiali di scarto. E in questo ultimo sabato di febbraio, di fianco al bancone di ReFoodgees, c’è la bancarella di SferruzziAmo: dove e si svolge un corso di uncinetto destinato ai bambini.

A Roma e altrove

L’Associazione sta ragionando sulla possibilità di allargarsi ad altri mercati o ad altre strutture ed esercizi commerciali. Si tratterebbe di un impegno notevole, che richiederebbe grande forza lavoro e tempo per un’organizzazione che si basa esclusivamente su volontari. Ciò non toglie che i giovani di ReFoodGees coltivino contatti e cerchino di promuovere la loro esperienza attraverso il trasferimento di competenze. Esistono già in Italia progetti simili basati sul recupero e la redistribuzione dell’invenduto alimentare. A Torino c’è EcoDelleCittà, l’esperienza che ha ispirato la creazione di ReFoodGees e a Milano ReCoop.

Flaminia Zacchilli(3 marzo 2020)

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