In ogni piatto non può mancare il dashi, il brodo che fa da base a molte preparazioni, realizzato con alga konbu o funghi shiitake. E poi, naturalmente, la salsa di soia o il mirin, estratto invece dal riso. Grazie al libro si può scoprire che la pannocchia deve essere cotta intera, fino a bruciarne l’esterno, e che solo allora il mais può essere estratto. O, ancora, che l’olio cottura esalta al meglio il gusto della melanzana. Ma attenzione: se è vero che “la presentazione di un piatto non deve essere né eccessiva né povera” e che la tavola deve trasmettere gioia a chi cucina e ai suoi invitati, non bisogna mai dimenticare che il cibo che si posa sulla tavola di Koku è soprattutto veicolo di calma interiore. Preparare, degustare, assaporare: tutto porta ad una nuova percezione del mondo e di noi stessi: il tempo che scorre, il risveglio del corpo, il piacere dell’accoglienza. leggi anche: