In questo lungo periodo di isolamento, in cui le occasioni di didattica e formazione si sono trasferite sullo schermo del computer, neanche l’insegnamento della lingua italiana a stranieri si è fermato. Nelle ultime settimane è partito il progetto “Impara l’italiano con Giufà”, ideato e prodotto da Alessandra Amorello, arabista di Palermo e docente di sostegno linguistico in una scuola romana, nella quale tiene anche corsi di lingua araba per gli studenti italiani.Il corso, che si articola in episodi settimanali fruibili gratuitamente su youtube, si rivolge a bambini arabofoni, ma anche ai loro genitori. Attraverso il racconto, in italiano e in arabo, delle storie di Giufà, si arricchisce il lessico, si approfondiscono concetti grammaticali e ci si diverte ad ascoltare le storie di questo personaggio letterario che da secoli è protagonista della tradizione popolare mediterranea.“Le storie di Giufà”, Sellerio Editore“La scelta di Giufà è il cuore dello storytelling del corso”, spiega Alessandra. “Quando ero bambina, mia nonna mi raccontava le storie di questo bizzarro personaggio, un vagabondo che non ha mai smesso di viaggiare. In seguito, quando per motivi di studio sono andata a vivere in Tunisia, ho appreso con sorpresa che Giufà era radicato anche nella cultura popolare araba”.”Nelle mie lezioni ho scelto di raccontare ai bambini le storie di Giufà perché questo personaggio rappresenta davvero un ponte tra culture”, continua Alessandra. Giufà, infatti accomuna non solo siciliani e arabi, ma tutti i popoli mediterranei, dal Maghreb, alla Turchia, dalla Grecia, alla Spagna, dall’Albania alle regioni meridionali dell’Italia. “È davvero un personaggio universale, che rappresenta follie, debolezze e qualità umane e che dalla quotidianità trae sempre aneddoti divertenti, ma anche insegnamenti: a volte è furbo, a volte stolto, altre volte saggio. Giufà accomuna tutti noi, perché è anche un uomo sempre in viaggio, sempre alla scoperta delle altre culture”.“L’idea di raccontare queste storie sia in italiano che in arabo classico è una scelta dovuta al fatto che molti bambini arabi che arrivano in Italia parlano nel loro dialetto con i genitori, abbandonando così l’arabo classico, che fa pienamente parte delle loro radici”.Alessandra Amorello“È dalla conoscenza della cultura che si abbatte il disagio dell’isolamento e del pregiudizio”, afferma Alessandra. “Per questo, in accordo con il preside della scuola presso cui lavoro, ho attivato un corso di arabo per gli studenti italiani, che dividono la classe con ragazzi arabi di cui spesso non conoscono la cultura”.E Giufà, antico personaggio letterario, sarcastico e divertente, è il ponte tra culture diverse, è un comune denominatore che racconta, in maniera universale, debolezze e qualità di tutti noi.
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