“Mamme narranti”: favole dal mondo contro le paure

Le favole incantano, fanno sognare. E curano, anche, dalla solitudine. Lo racconta Andrea Satta quando parla di “Mamme Narranti”, un progetto nato dieci anni fa nel suo ambulatorio pediatrico alle porte di Roma, in un quartiere di periferia sulla via Casilina.”Nacque tutto quando una mamma nordafricana mi confessò, piangendo, di sentirsi molto sola: viveva da otto anni a Roma, ma aveva sempre le stesse poche amiche”, racconta il pediatra e artista, fondatore dei Têtes de Bois. “In quel momento ho deciso di mettere un cartello nel mio ambulatorio: davo appuntamento a tutte le mamme per il lunedì successivo, ho scritto di venire a raccontare come si addormentavano da piccole. Così ho scoperto che spesso, la maggior parte di loro, ascoltava favole”.

Andrea Satta al Chimera Festival. Photo credit: NewTuscia
 

Dall’ambulatorio di Andrea alle città di tutta Italia

Andrea temeva un flop, invece il lunedì un gruppo di mamme con i loro bambini si è presentato all’ambulatorio, portando dolci, bevande e biscotti. Dopo dieci anni l’appuntamento mensile del lunedì continua ad essere un momento di gioia, racconto e condivisione per mamme e papà e bimbi, stranieri e italiani. E così le storie delle mamme narranti sono diventate due libri, “Ci sarà una volta”, edito da Infinito Edizioni nel 2011 e “Mamma quante storie!” edito da Treccani nel 2017, e impreziosito dalle illustrazioni di Fabio Magnasciutti. Gli incipit delle storie delle mamme straniere sono trascritti in lingua originale. L’attenzione alle culture di tutto il mondo fa di “Mamme narranti” un progetto internazionale dedicato alla cultura e all’umanità: gli introiti ricavati dalla vendita del libro hanno infatti permesso di sostenere la biblioteca di Lampedusa e un ospedale in Sudan.”Mamma quante storie!” a due anni dalla pubblicazione, continua il suo tour in tutta Italia. Andrea ha portato le storie delle mamme anche ad Arquata del Tronto nel 2016, per donare il calore dei sogni e delle fiabe alle popolazioni colpite dal sisma. Le tappe del tour si trasformano in veri e propri spettacoli, spontanei, popolari, aperti a tutta la cittadinanza: “Una donna una volta mi raccontò che si addormentava con una canzone della sua terra che le cantava sua nonna. L’ha cantata per noi, accompagnata dal piano, e l’ha fatta conoscere alle altre mamme”.

photo credit: unfoldingroma.com

Favola è cultura

“Mamme Narranti” è uno spazio di scoperta e incontro dell’altro, un progetto per conoscersi reciprocamente, raccontarsi, creare legami in territori che, come le periferie, spesso non danno la possibilità di ritrovarsi in luoghi condivisi, come ad esempio le biblioteche, che sono diventate una delle case preferite di queste favole. La particolarità di questa iniziativa è che le mamme diventano amiche in un ambulatorio pediatrico, non in circoli, associazioni, punti di aggregazione che già conoscono e che scelgono di frequentare.Inoltre, i territori periferici sono quelli in cui c’è maggior concentrazione di stranieri, “quasi metà dei piccoli che vengono nel mio ambulatorio ha almeno un genitore di origine straniera”, racconta Andrea. Le mamme, i papà e i bambini di Mamme Narranti vengono da 30 paesi diversi ed è soprattutto la multiculturalità la grande ricchezza di questi incontri: “la differenza di culture è presente in tutto: vita, cibo e maternità”, racconta Andrea, “conoscere l’altro avvicina le persone, semplifica i rapporti, sia tra i bambini che tra gli adulti, che superano così, conoscendosi, i pregiudizi e la paura dell’altro e creano veri legami di amicizia che travalicano i muri dell’ambulatorio“.“La favola è un portato culturale, ma è anche un pretesto: svela qualche cosa di intimo e personale, avvicinandoci agli altri”, spiega Andrea, che sottolinea che “l’anima di Mamme Narranti va oltre l’idea di soccorso o assistenzialismo”. Lo scopo è far conoscere le persone e arricchirsi del vissuto e delle esperienze degli altri.

“Mamma quante storie!”, illustrazioni di Fabio Magnasciutti
“Come pediatra, conoscere meglio i genitori, avere con loro un rapporto di condivisione e complicità, mi permette di accedere con più naturalezza al bambino”, continua Andrea. “È l’Italia giovane, quella che cresce, che ha il più alto numero di bambini stranieri, e proprio per questo dobbiamo partire dal coinvolgimento dei piccoli, per pensare e costruire il futuro”. Riportare i bambini alla voce, alle favole, al dispiegamento della meraviglia e della bellezza è la speranza di Andrea Satta per il futuro, perché “l’immaginazione è tutto, è tramite la favola che ci si allontana dalla disperazione”.Il prossimo appuntamento di Mamme Narranti sarà al Letterature Festival internazionale di Roma. Oltre alle iniziative in 4 biblioteche ci saranno “incursioni” letterarie nelle stazioni della Metro C più vicine. Il primo incontro avrà luogo  venerdì 7 giugno alle ore 14 alla fermata della metro C San Giovanni e alle ore 18 alla Biblioteca Tullio De Mauro, in via Tiburtina 115. Gradita l’iscrizione, che si può fare chiamando o andando in biblioteca.

Elisabetta Rossi(29 maggio 2019)

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