Piuculture:i ragazzi di Niente Paura sono giunti alla meta

Ali, Anita, Dabi, Maurizio, Mohamed, Mouctar, Reda e Yacouba sono arrivati alla meta. Con la presentazione dei video e delle foto e la consegna degli attestati di partecipazione i ragazzi hanno portato a termine, domenica 18 ottobre alla Città dell’Altra Economia, Niente Paura il Laboratorio di comunicazione sociale, audio, video e foto su web, realizzato dalla redazione di Piuculture, finanziato dall’8 x 1000 della chiesa valdese, pensato per favorire l’inclusione sociale dei MSNA nella città.

Il gruppo di Niente Paura con i tutor di Piuculture al completo

Niente Paura: i ragazzi del lockdown

Il Laboratorio era iniziato il 30 novembre scorso presso la sede del giornale con incontri che si sono svolti ogni sabato in presenza fino all’inizio della pandemia, poi è proseguito a distanza, attraverso le piattaforme informatiche che hanno permesso al mondo di continuare a comunicare, restando ognuno a casa propria. In quei mesi i ragazzi, che saranno ricordati come la generazione del lockdown, hanno continuato a seguire da remoto le lezioni del Laboratorio. Nel caso dei ragazzi di Niente Paura, che hanno tra i 17 e i 20 anni, le difficoltà del periodo di isolamento sono state anche maggiori perché si è trattato di un tempo trascorso in spazi ristretti, da condividere con tanti ospiti nei centri di accoglienza o nelle case famiglia dove sono alloggiati. La coincidenza, per molti di loro di religione musulmana, con il periodo di osservanza del Ramadan ha messo a dura prova la loro resistenza, non solo fisica, perché non potevano uscire nemmeno per recarsi il venerdì in moschea per pregare e ritrovarsi, in un momento importante di aggregazione.

Video racconti della quarantena dei ragazzi di Niente Paura

Nei video, realizzati proprio nel periodo del confinamento, i ragazzi hanno raccontato attraverso le parole, le immagini e i suoni, le sensazioni provate in quel “tempo fuori dal tempo” che resterà per sempre fissato nella memoria di tutti. Nei racconti le parole sentite per la prima volta: pandemia, lockdown o tampone. I suoni dell’ambulanza e quello delle video lezioni, ma anche il canto degli uccellini, le immagini delle strade e delle metropolitane deserte. Ma anche l’importanza del miglioramento nella scrittura della lingua italiana avendo tutto il tempo necessario per dedicarsi allo studio. La nostalgia per la famiglia lontana e lo stringersi insieme alle persone che condividevano la stessa stanza e che magari fino a quel momento si erano reciprocamente ignorate.

I ragazzi riflessi nella porta d’ingresso del centro sportivo Flaminio Real

Niente Paura: le fasi del progetto

I video sono stati il prodotto finale di un percorso progettato passo per passo dalla redazione di Piuculture con il proposito di fornire a questi ragazzi non solo strumenti per raccontare attraverso la scrittura, la fotografia, il video e l’audio il quotidiano, ma anche la loro cultura, il passato , le tradizioni, il tempo libero. Nei video sono raccolti “i pezzi” del racconto: “cosa facevi prima della quarantena, che luoghi frequentavi, come ti spostavi, cosa ti piacerebbe fare dopo”. Quali suoni hai sentito, quali parole hai imparato. Cinque tutor della redazione a rotazione, con la supervisione della direttrice, hanno permesso ai ragazzi di acquisire le basi della formazione giornalistica per imparare a realizzare i propri “report” finali.  Tre le uscite sul territorio, dovevano essere cinque, ma due sono saltate per il lockdown, una opportunità di incontro fra i ragazzi di Niente Paura e altri giovani impegnati in associazioni sportive o in attività culturali,  occasioni organizzate per creare momenti di inclusione con i coetanei e per raccogliere notizie e immagini, foto e video sul campo. La prima il 15 dicembre in occasione della iniziativa Roma incontra i giovani che si è svolta alla Città dell’Altra Economia, quel giorno i ragazzi hanno realizzato le loro prime interviste seguendo una sorta di “caccia al tesoro” organizzata dai tutor.

I laboratori “tecnici” di audio, fotografia e video.

Della formazione specifica che riguardava i singoli settori si sono occupati: Lucio Perotta, video maker professionista, che ha seguito i ragazzi dalla prima fase delle riprese con il cellulare, a quella del montaggio, durante tutto il periodo del lockdown per la realizzazione dei diari della quarantena.
Marco Stefanelli, curatore di Guide Invisibili progetto di grande successo, ha tenuto il laboratorio dedicato all’audio. Al termine dei tre incontri con Marco i ragazzi hanno dato vita a un podcast, avendo imparato a utilizzare il mixer, il microfono stereo e il registratore professionale.

Mohamed nel corso della registrazione dei suoni

Giuseppe Marsoner, fotografo appassionato ha insegnato alla squadra di Niente Paura la giusta esposizione e la scelta dell’inquadratura per la migliore composizione dell’immagine. Dopo aver conosciuto le basi “teoriche” negli appuntamenti successivi gli incontri fra Giuseppe e i ragazzi si sono svolti “sul campo”con il laboratorio di fotogiornalismo sportivo: “Scatta la foto della giornata” nei campi del centro sportivo Flaminio Real, sede di Sport senza Frontiere e con la visita insieme agli studenti dello Ied, alla mostra di Gabriele Basilico “Metropoli” al Palaexpo.

I ragazzi con i tutor Giuseppe, Gabriele e Francesca

Due occasioni per i ragazzi di scambio di esperienze e delle reciproche culture di appartenenza con i coetanei italiani. Questo era uno degli obbiettivi portanti che il corso si proponeva di raggiungere: arrivare anche agli italiani meno sensibili alle problematiche dei minori stranieri per fare in modo che realtà distanti tra di loro e che mai si sarebbero conosciute, potessero incontrarsi.

Niente Paura: la giornata finale

Nel corso dell’evento di domenica 18 ottobre sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al Laboratorio e si è tenuta la premiazione con premi per tutti: zainetti colorati e buoni regalo da spendere da Feltrinelli per l’acquisto di libri o musica. Ai primi arrivati, Dabi e Mohamed, in base ai punteggi stabiliti nelle categorie: “ho raggiunto l’obiettivo; ho collaborato; ho partecipato; sono stato originale” un regalo speciale utile per la loro formazione.

Francesca Cusumano
(21 Ottobre 2020)

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