“L’accoglienza delle persone migranti”, prima ancora di essere il titolo del volume curato e ideato da Tiziana Grassi edito da One Group Edizioni, vuole essere un invito ad una pratica buona e giusta. Presentato giovedì 12 novembre in diretta streaming , su iniziativa di Amnesty International Roma Centro, alla “Rete Lazio per i diritti di rifugiati e migranti” composta da varie organizzazioni non-profit attive sul territorio della città e non solo, il volume raccoglie 128 interventi di studiosi, operatori sociali, rappresentanti istituzionali impegnati quotidianamente nella costruzione di ponti interculturali, nell’inclusione e nella valorizzazione dell’apporto positivo degli stranieri in Italia.
Il volume è suddiviso in tre parti di cui la prima offre delle chiavi di lettura, che la stessa autrice definisce “ontologiche”, per interpretare e comprendere i fenomeni migratori e la loro evoluzione nel tempo. La seconda parte è dedicata alle buone pratiche di accoglienza, integrazione ed interazione sul territorio. “Abbiamo voluto raccontare quell’Italia silenziosa, a volte persino invisibile, ma molto reale e operosa che riempie il quotidiano di una socialità e di una relazione con l’altro significante con gesti di altruismo e cooperazione” ha spiegato Tiziana Grassi, “l’abbiamo voluta raccontare perché è quell’Italia che fa poca notizia”. Infatti, la terza parte del volume è dedicata alle buone pratiche di narrazione dei fenomeni migratori ed è arricchita dai contributi di diversi giornalisti.
In un libro i cui protagonisti sono persone e buone pratiche non poteva mancare il riferimento alla prima istituzione di socializzazione, la scuola. “Il mondo della scuola è cosmopolita per sua stessa natura: il futuro e l’internazionalizzazione sono già tra i banchi” ha aggiunto l’autrice. “L’accoglienza delle persone migranti. Modelli di incontro e socializzazione” è stato definito un’enciclopedia su accoglienza e solidarietà, Teresa Grassi preferisce immaginarlo come un viaggio nelle migrazioni, “un viaggio che parte da lontano e che parla di noi. Parlare di migranti significa parlare anche della nostra capacità di fare spazio all’altro, dentro e fuori”.
All’incontro hanno preso parte anche Francesca Pompa di One Group Edizioni, Lidia Ferrari di Amnesty International Circoscrizione Lazio, Mackda Ghebrenariam Tesfau di Refugees Welcome Italia e Gian Matteo Sabatino della Comunità Sant’Egidio.
A rendere possibile il progetto è stata una fitta rete di associazioni e non solo tra cui Piuculture, Emergency, Gustamundo, Libera Contro le Mafie, Liberi Nantes, Refugees Welcome Italia, CivicoZero, Baobab Experience, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, Associazione Europea per i Diritti Civili, Prime Italia, Rete Scuolemigranti, Unicef Italia, Comunità di Sant’Egidio e Ius&Nomos.
È possibile risentire la conferenza sulla pagina ufficiale di Amnesy Lazio.
Giada Stallone
(13 novembre 2020)
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