Prepararsi al Natale con una spesa etica e biologica

Con l’avvicinarsi delle feste natalizie si fa sempre più vivida la preoccupazione di non aver ancora pensato alla dispensa, in vista del cenone. Quello di quest’anno sarà un Natale decisamente singolare, l’occasione giusta per iniziare a riflettere sui propri acquisti e per avere maggiore consapevolezza di cosa mettiamo in tavola, chi la produce, con quanti sacrifici e a che costo. Il consumo consapevole è una scelta etica ed il primo importante passo è sicuramente preferire le botteghe locali ai grandi supermercati, con prodotti a km0 ma soprattutto solidali. Le aziende agricole e le botteghe che rispettano un codice etico sono tante, altrettante sono le associazioni che hanno deciso di dar loro la possibilità di essere scoperte.

mercato di verdure
Fare una spesa consapevole: eco-sostenibile ed etica, nel rispetto dei lavoratori e dei consumatori

Lavoratori stranieri, riconoscere i prodotti etici

Secondo i dati più recenti, sono 450.000 i lavoratori stranieri sfruttati nei campi agricoli, di cui 130.000 costretti a lavorare in condizioni psicofisiche insostenibili. L’emergenza sanitaria ha peggiorato la situazione di molti braccianti, permettendo ai caporali di fuggire ai controlli e di sfruttare ancora di più i lavoratori stranieri nei campi italiani. Nonostante il Dl che ha fatto emergere 30mila lavoratori fino a quel momento invisibili, risultano ancora insufficienti i provvedimenti a sostegno degli stranieri, braccianti e non solo.

Se da una parte non diminuiscono i numeri degli sfruttati, dall’altra crescono le presenze associative che, dal basso, denunciano il caporalato e promuovono i prodotti nati da agricoltura biologica e priva di abuso. Eco sostenibilità, rispetto della dignità del lavoratore, tracciabilità sono i punti chiave delle filiere corte, che prevedono la riduzione di intermediazioni commerciali nei momenti di vendita e distribuzione dei prodotti. Il modello “corto” favorisce anche una posizione delle piccole aziende nel mercato su larga scala ed il consumatore si interfaccia direttamente con il venditore.

Per una spesa etica e solidale, NoCap e i prodotti Iamme e Good Land

L’Associazione “NoCap- Contro ogni forma di caporalato” nasce nel 2011 dall’impegno dell’attivista Jean Pier Yves Sagnet nella lotta allo sfruttamento dei braccianti, ma non solo: il decalogo etico dell’Associazione abbraccia il rispetto per l’ambiente e il paesaggio, per la salute dei cittadini, la produzione di energia senza emissioni e, nello specifico, i contratti di rete e il ritorno alla filiera corta e locale. I prodotti con il bollino etico No-Cap sono “Iamme – liberi di scegliere” e “Good Land”.

Jean Pier Yves Sagnet
Jean Pier Yves Sagnet è un attivista e il fondatore di NoCap, associazione Internazionale per il contrasto al caporalato

La linea di prodotti Iamme nasce in collaborazione con il gruppo Megamark Srl, una realtà leader nella distribuzione alimentare nel sud Italia. I prodotti sono disponibili in 5 catene di supermercati: Superstore Famila, Supermercati Dok, Sole 365, Sunrise  e A&O, distribuiti tra Puglia, Campania, Basilicata, Molise e Calabria. Oltre alle passate di pomodoro, pelati e salse, i prodotti Iamme sono verdura fresca come cavolfiori, peperoni e carciofi. Al valore etico di una scelta consapevole si aggiunge anche un vantaggio economico, perché i prodotti hanno un prezzo competitivo accessibile a tutti.

Il team di Good Land “si occupa di terra, territori e persone”, è una giovane start-up impegnata nella produzione e commercializzazione di prodotti buoni, sani, rispettosi del lavoro umano e dell’ambiente. Diversamente da Iamme, i prodotti Good Land realizzati in collaborazione con No Cap sono reperibili principalmente dal centro al nord Italia e comprendono diverse varietà di salsa e passata di pomodoro. In vista delle feste è stato lanciato uno speciale box natalizio che comprende tutti i prodotti sul mercato, ed è acquistabile online.

Imprese sociali nazionali, la rete Altromercato

Un’altra realtà nazionale è quella di Altromercato, un’impresa sociale composta da 105 soci e 225 botteghe impegnata nel commercio equo e solidale. La mission dell’impresa è di dare la possibilità alle attività più piccole e locali, eticamente corrette, di posizionarsi nel mercato su larga scala. Sul sito ufficiale è possibile consultare la mappa delle Botteghe Solidali aderenti al progetto presenti in tutta Italia, è inclusa anche una sezione dedicata all’acquisto di prodotti natalizi.

Ad esempio, della grandissima rete Altromercato fa parte  Tenda dei Popoli di via Polinesia 10, a Roma, nato dalla volontà di un piccolo gruppo di donne e uomini che dal 1996 gestiscono la bottega solidale ma non solo. Infatti, oltre alla vendita di prodotti  nel punto vendita organizzano banchetti, eventi, conferenze e progetti. Nella bottega si trova di tutto: dalla verdura alla cosmesi, dalle bomboniere alle fedi nuziali etiche cioè prodotti nel totale rispetto delle risorse naturali che delle persone che le lavorano.

Spesa solidale, individuare i punti vendita

Se dovesse diventare difficile riuscire ad individuare merce dichiaratamente prodotta nel totale rispetto dei lavoratori, il consiglio è sempre quello di rivolgersi alle aziende agricole locali che scelgono il modello di filiera corta per la distribuzione. Vivere Senza Supermercato è il progetto di un gruppo di amici decisi a sostenere le attività locali di bottega, l’artigianato e l’agricoltura biologica. Nello specifico, sono state mappate tutte le attività che producono nel totale rispetto della dignità del lavoratore e della natura ed è possibile consultare l’elenco completo sul sito ufficiale.

Le realtà agricole soldali ed ecosostenibili sono numerose e più vicine di quanto si immagini, basti pensare all’ Associazione e Cooperativa Barikamà. Dal marzo 2011 porta avanti un progetto di micro-reddito, cioè di inserimento sociale attraverso la produzione e vendita di prodotti biologici e yogurt. I membri della cooperativa sono ragazzi africani, alcuni dei quali hanno partecipato alle rivolte di Rosarno nel 2010, ma il progetto è stato esteso anche a ragazzi italiani affetti dalla sindrome di Asperger. I prodotti Barikamà sono acquistabili sia nel chiosco di Parco Nemorense, sia nei mercati biologici e cittadini di Roma ma anche a domicilio, con prenotazione online e consegna sull’uscio di casa. È possibile acquistare cassette di frutta e verdura di stagione, oppure un cestino natalizio di prodotti assortiti.

i ragazzi di Barikamà
I ragazzi di Barikamà: prodotti biologici ortofrutticoli ma anche yogurt. Nei punti vendita o a domicilio

Un altro esempio di aziende agricole romane è la Cooperativa Sociale Integrata Agricoltura Nuova, nata nel 1977 su iniziativa di un gruppo di giovani disoccupati, braccianti e contadini che nel tempo ha provveduto all’inserimento lavorativo di persone diversamente abili. Sono due le strutture della Cooperativa, la prima nella riserva naturale di Decima-Malafede, in via Valle di Perna, dotata di area picnic, mensa, ristorante e fattoria didattica; la seconda nei pressi del Santuario della Madonna del Divino Amore, in via Castel di Leva, in cui è possibile acquistare i prodotti o consumarli al ristorante. La merce comprende verdure e ortaggi, formaggi, carne, cereali e miele e sono acquistabili solo nei due punti vendita o a domicilio. Le attività produttive della cooperativa sono pensate nel totale rispetto dei propri dipendenti, dell’ambiente e dei clienti.

Giada Stallone
(16 dicembre 2020)

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