Caporalato e sfruttamento del lavoro agricolo: piano del Governo

Il parere di Marco Omizzolo, autore di Sotto padrone

Caporalato, schiavitù, sfruttamento del lavoro agricolo sono una delle piaghe del nostro Paese. Per combattere il fenomeno pochi giorni fa, il 20 febbraio, il Tavolo interistituzionale istituito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha approvato un piano organico.

Caporalato e sfruttamento nelle campagne. Migranti al lavoro
Caporalato e sfruttamento nelle campagne. Migranti al lavoro
I 4 assi strategici fissati dal Piano triennale di contrasto allo sfruttamento del lavoro agricolo e al caporalato lungo i quali si realizzeranno gli interventi emergenziali nelle aree critiche e quelli di sistema più a lungo termine sono:

  • prevenzione;
  • vigilanza e contrasto;
  • protezione e assistenza alle vittime;
  • loro reintegrazione socio-lavorativa.

L’intenzione del Governo di combattere seriamente il fenomeno è rivelata dalla declinazione operativa degli interventi in 10 azioni concrete, con l’indicazione dei soggetti istituzionali o del Terzo settore coinvolti e delle risorse stanziate.

Caporalato e sfruttamento: cambiamenti nel lavoro agricolo e illegalità

Il lavoro in agricoltura – si legge nel documento del Ministero del Lavoro – ha subito importanti cambiamenti con l’aumento dei contratti a tempo determinato (il 90% dei contratti) e del numero di lavoratori stranieri: nel 2019, 370.000 unità, un terzo dei 900.000 addetti totali all’agricoltura. I lavoratori esposti al rischio di ingaggio irregolare o sotto caporale sono, secondo il 4° Rapporto della Flai-Cgil, circa 430.000.Sotto padrone, il libro-inchiesta di Marco OmizzoloUna realtà drammatica ben raccontata dal libro-inchiesta Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana, che Marco Omizzolo – sociologo Eurispes – ha scritto, dopo aver fatto lui stesso l’esperienza del bracciante nell’Agro Pontino.Il Piano approvato dal Governo promette di combattere il fenomeno di sfruttamento e illegalità assai diffuso nelle nostre campagne. È credibile?“Nei suoi contenuti – afferma Omizzolo – il Piano è senz’altro positivo, perché ha un approccio non più soltanto repressivo ma preventivo, infatti dispone interventi di accompagnamento dei braccianti che denunciano, sul piano della loro riqualificazione professionale e del reinserimento lavorativo. La sua credibilità dipende dalla capacità di non rimanere un piano dei sogni elaborato nelle stanze della politica e di penetrare nelle realtà territoriali, coinvolgendo Regioni, Comuni e soggetti locali nell’elaborazione e attuazione di misure concrete in grado di spezzare la solitudine in cui sono stati lasciati i braccianti vittime di caporalato.  Finora, infatti, questi ultimi hanno avuto la garanzia di una tutela solo da parte delle forze dell’ordine, intervenute grazie alla legge 199 del 2016, una legge ottima ma insufficiente. Nella mia esperienza nell’Agro Pontino ho incontrato tanti braccianti che mi hanno detto: sì io posso denunciare ma poi chi mi darà lavoro? Ecco, è su questo piano, dell’effettiva realizzazione di percorsi di sostegno e reintegrazione lavorativa, che si rivelerà la capacità degli interventi previsti dal Piano di produrre cambiamenti reali”.È sufficiente la volontà politica per porre fine allo sfruttamento del lavoro, che trova il suo humus nella illegalità diffusa e in un’economia svincolata da criteri etici, o serve una campagna culturale?“La politica può dare un segnale chiaro che lo Stato è seriamente impegnato a contrastare il fenomeno, rivolto sia al mondo criminale – che dello sfruttamento ha fatto il loro core business – sia ai braccianti che denunciano, dimostrando che non c’è solo il provvedimento repressivo previsto dalla legge 199/2016, bensì un percorso concreto di sostegno e tutela che accompagna chi ha deciso di conquistare la libertà.  L’ultimo Rapporto agromafie Eurispes ci dice che il profitto derivante dalle agromafie ammonta a 25 miliardi, l’equivalente di una finanziaria. Un piano di contrasto serio al fenomeno dello sfruttamento agricolo è, quindi, anche un segnale per l’intero Paese. Se le promesse del Piano triennale verranno realizzate avremo fatto un importante passo come Paese nella cultura della legalità. Un banco di prova per una politica non separata dall’etica. Per questo interessa tutti noi”.

caporalato Fonte agrifoodtoday.it
caporalato Fonte agrifoodtoday.it
In un processo di cambiamento che peso ha la capacità di organizzarsi dei lavoratori stranieri?“Parlerei piuttosto della capacità di organizzarsi degli uomini e delle donne consapevoli, stranieri e italiani insieme, superando stereotipi e pregiudizi. Anche sulla base della mia esperienza so che stereotipi e pregiudizi determinano emarginazione e discriminano i più fragili, accelerando così processi di sfruttamento e corruzione.Nel dossier “I sommersi dell’accoglienza”, che ho curato per Amnesty, abbiamo dimostrato che i decreti Salvini, producendo emarginazione e discriminazione, sono un regalo per padroni e sfruttatori. È, invece, facendo comunità con i migranti che è più facile muovere la politica e costruire una società migliore”. Su che piano intende agire il suo libro?Il mio libro racconta una storia collettiva di uomini e donne che per decenni sono rimasti senza volto e senza voce. Raccontando come funziona il mondo del lavoro agricolo, in cui lo sfruttatore non è solo chi si intasca il profitto ma anche il dominatore di persone e territori, queste storie delineano il funzionamento di un pezzo dell’intero sistema Paese: conoscere queste storie significa, perciò, conoscere meglio l’Italia e significa anche informare il consumatore su cosa c’è dietro il prodotto che acquista al supermercato.Il libro è il tentativo di collocare queste storie di vita nello spazio pubblico, con l’obiettivo di scuotere le coscienze e muovere passi verso una direzione altra: quella di essere cittadini attivi e consapevoli. Vuole, insomma, essere un contributo alla costruzione di una coscienza collettiva sostenuta da una visione etica”.

Luciana Scarcia(3 marzo 2020)

SCHEDA: Bibliografia su caporalato e sfruttamento lavoro agricolo

  • Omizzolo, Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia, Feltrinelli 2019
  • Mangano, Lo sfruttamento nel piatto. Quello che tutti dovremmo sapere per un consumo consapevole, Laterza 2020
  • Manisera, Racconti di schiavitù e lotta nelle campagne, AutAut Ed. 2019
  • Soumahoro, L’umanità in rivolta, Feltrinelli 2019
  • Prandi, Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie sessuali nel Mediterraneo, Settenove Ed. 2018
  • A. Leogrande, Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud, Feltrinelli 2016
  • Sagnet-Palmisciano, Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporali e sfruttamento, Fandango 2015

Leggi anche:Sommersi dell’accoglienza: per Amnesty decreto da cambiareAlessandro Leogrande, scrittore di corpi in fuga I nuovi schiavi nelle nostre campagneL’unica strada per rendere sicuro il nostro Paese è l’integrazione