Here4U: supporto legale e psicologico per i minori migranti

Here4U

Come posso ottenere il permesso di soggiorno? Posso fare domanda d’asilo? Come posso prepararmi per l’intervista in commissione territoriale? Come trovo lavoro? Ho dei ricordi che mi preoccupano, chi può aiutarmi? Ho una sensazione di angoscia e sento di voler parlare con qualcuno, a chi potrei rivolgermi?

Here4U è un progetto realizzato da Arci, con il supporto di Unicef Italia, che risponde alle diverse esigenze dei minori stranieri non accompagnati, dei giovani migranti e dei rifugiati in Italia”, afferma Giovanni Vanore dell’ufficio immigrazione e asilo Arci nazionale. “In particolare Here4U è rivolto alla fascia d’età più giovane, dai minori ai ragazzi di 25 anni, e prevede due tipologie di intervento tramite l’ausilio di mediatori interculturali. Il primo tipo di intervento è un supporto legale e amministrativo su tematiche come i permessi di soggiorno, le richieste d’asilo e tutte quelle procedure e iter che coinvolgono i minori e neo maggiorenni di origine straniera. Il secondo intervento include il supporto psicologico, ovvero uno spazio d’ascolto volto al benessere mentale delle persone che ci contattano. Questo spazio è gestito da Approdi, associazione di psicologi all’interno della rete di Arci di Bologna. Here4U funziona da remoto attraverso U-Report, una piattaforma globale di Unicef”. U-Report è uno strumento di messaggistica sociale e un sistema di raccolta dati per migliorare il coinvolgimento dei cittadini, informare i leader e promuovere un cambiamento positivo nel mondo.

Here4U e U-Report on the Move

“Sia Here4U che U-Report sono servizi gratuiti e usufruibili in forma anonima per garantire a chiunque abbia voglia di esprimersi, o di chiedere un sostegno, di poterlo fare nella maniera più accessibile e di sentirsi a proprio agio”, aggiunge Ivan Mei, esperto di protezione infanzia e adolescenza dell’ufficio regionale Unicef per l’Europa e l’Asia centrale. “U-Report è una piattaforma che l’Unicef promuove in tanti Paesi nel mondo, ma che in Italia ha una sua caratteristica peculiare, quella di essere dedicata esclusivamente ai migranti rifugiati: U-Report on the Move. All’interno della piattaforma i sondaggi rappresentano una risorsa fondamentale, attraverso cui riusciamo a capire quali informazioni e quale supporto offrire. Quando dai sondaggi è emersa la difficoltà dei ragazzi di origine straniera nel capire la normativa italiana abbiamo deciso di avviare la collaborazione con Arci, la quale già da diversi anni aveva messo a disposizione il Numero Verde per Richiedenti Asilo e Rifugiati, una linea telefonica gratuita raggiungibile sia da telefono fisso (800 905 570) che da telefono cellulare (3511376335). U-Report non è nato con la pandemia, ma durante questo periodo abbiamo dovuto far fronte a tantissime richieste, soprattutto nella fase di lockdown nazionale dell’anno scorso. Sia Here4U che U-Report sono progetti che non vanno a sostituire, ma a integrare, i servizi offerti all’interno del sistema di accoglienza nazionale e quelli legati al territorio. In questo modo costruiamo relazioni e stimoliamo la cultura dell’aiuto”.

La condizione di “blocco” dei migranti

“Quando abbiamo avviato il partenariato con Unicef, nel febbraio del 2020, nessuno di noi immaginava di ritrovarsi a gestire Here4U durante una pandemia, la quale ha causato gravi conseguenze e forti ritardi nel supporto ai migranti, nella loro accoglienza e nelle procedure amministrative”, ricorda Giovanni Vanore. “I Paesi di provenienza di chi si rivolge a Here4U sono diversi, ci sono persone che arrivano dal Mali, dalla Nigeria, dalla Costa d’Avorio ma anche dal Sud America. Supportiamo tutti e cerchiamo di andare incontro alle diverse esigenze: ad esempio ci ha contattato un ragazzo che doveva fare l’intervista in commissione territoriale per la sua richiesta d’asilo ed era molto preoccupato. Con il programma Here4U lo abbiamo aiutato sia per quanto riguarda la preparazione dell’intervista, sia psicologicamente. Poi ci sono ragazzi che ci hanno contattato perché cercavano lavoro, avevano paura di perderlo o l’avevano già perso. La condizione di ‘blocco’ del proprio progetto di vita, del proprio progetto migratorio qui in Italia, è infatti una componente molto ricorrente”.

Il disturbo da stress post-traumatico

“I ragazzi che contattano Here4U vengono spesso da percorsi difficilissimi e drammatici, in cui hanno incontrato, visto e vissuto momenti difficili e dolorosi”, interviene il presidente di Approdi, Diego Manduri, psicologo e psicoterapeuta. “Ciò che resta di queste esperienze è qualcosa di peculiare, clinicamente viene indicato come una condizione da stress post-traumatico. Possiamo descriverla come una diffidenza generale che si traduce in ‘tutto e tutti possono essere pericolosi per me’: ovvero un senso di allarme costante, un bisogno di essere sempre pronti a difendersi da qualcosa di improvviso e pericoloso. Questa condizione rende difficilissimo aderire, per esempio, a un progetto di accoglienza, di crescita e di sviluppo. L’obiettivo primario del nostro intervento è quindi quello di far sentire i ragazzi al sicuro nel contesto in cui vivono, nelle relazioni che stanno costruendo, ma anche con sé stessi. Solo così li rendiamo nuovamente in grado di costruire e di progettare la loro vita al di là di quello che hanno vissuto”.

La memoria episodica e il lavoro con le immagini

“Una delle caratteristiche peculiari dei vissuti drammatici che chiamiamo trauma – prosegue Manduri – è che spesso non abbiamo una memoria episodica di ciò che è accaduto. Riviviamo nel corpo, nella mente e nelle emozioni il trauma come se stesse accadendo proprio ora. Per la maggior parte delle persone che noi incontriamo, che sono state vittima di ogni genere di violenze, nel corpo, nelle relazioni e nella mente, che hanno rischiato la vita innumerevoli volte, che hanno assistito a cose inenarrabili, spesso la memoria episodica non è presente. Ci troviamo di fronte a persone che rivivono nella mente delle sensazioni spiacevoli, come subire una violenza o una tortura, ma non riescono a coniugare queste esperienze nel tempo nello spazio. La nostra idea è stata allora quella di fornire qualcosa per poter ricostruire, per poter ancorare nel tempo e nello spazio ciò che i ragazzi stanno vivendo. Attraverso l’ausilio di una graphic novel, L’Approdo, un bellissimo silent book di Shaun Tan che racconta la storia di una migrazione, un libro nel quale sono presenti immagini molto potenti ed evocative, abbiamo quindi iniziato a sperimentare che era possibile per i migranti poter ricostruire le proprie esperienze. Fra le tante persone che abbiamo assistito vi è una storia che mi ha colpito, quella di un ragazzo conosciuto qualche anno fa, scappato dal suo Paese perché perseguitato. Lui non conosceva il suo passato, non sapeva nemmeno di chi fosse figlio. Grazie al lavoro con le immagini siamo riusciti a ricostruire la sua storia. In questo modo è riuscito a colmare quel vuoto che lo teneva prigioniero in uno stato di angoscia e di terrore costante. Il ragazzo era anche traumatizzato dall’esperienza libica e dai quattro tentativi, e quattro naufragi, vissuti per attraversare il Mar Mediterraneo”.

L'Approdo
Un’immagine tratta dal libro “L’Approdo” di Shaun Tan, Ed. Tunué

Here4U e l’importanza della rete

“Per noi il valore più profondo è quello di riuscire a costruire reti di associazioni”, conclude Vanore. “Ad esempio ci è capitato di essere contattati da un ragazzo che lavorava nelle campagne del brindisino ed era sprovvisto di riferimenti per i servizi. L’abbiamo quindi prontamente messo in contatto con dei presidi territoriali. Quando ci contattano dai centri d’accoglienza, ed è accaduto qualche settimana fa, noi interagiamo con gli operatori di quel centro. Anche prima della pandemia vi erano degli ostacoli strutturali nell’accoglienza dei migranti, così come il supporto psicologico era necessario già prima dell’emergenza sanitaria. Oggi lo è ancora di più. La pandemia ha amplificato i problemi e i bisogni dei migranti, soprattutto dei minori, e il nostro compito è quello di lavorare per rimuovere gli ostacoli lungo il percorso dell’integrazione”.

Per accedere a Here4U:

  1. Accedi alla piattaforma U-Report on the Move
  2. Contatta l’operatore tramite Facebook Messenger
  3. Puoi concordare un appuntamento telefonico
  4. L’operatore ti metterà in contatto con l’esperto che più risponde ai tuoi bisogni

Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18

Vincenzo Lombardo
(5 maggio 2021)

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